Lunedì 21 ottobre dovrebbe essere il giorno in cui la manovra di bilancio del governo Meloni, la terza dell’attuale esecutivo, approderà alla Camera dei Deputati. Quest’anno infatti il suo tour parlamentare parte proprio da Montecitorio.
E dentro la manovra finanziaria pure il pacchetto pensioni con le sue novità. E ci sarà anche la proroga della quota 103 per il 2025 con la sua pensione a 62 anni. Naturalmente una volta fuoriuscito il testo della manovra si avrà la conferma ufficiale di questa proroga.
Al riguardo però i dubbi sono pochi dal momento che ne hanno parlato subito dopo la fumata bianca da parte del Consiglio dei Ministri molti esponenti del governo.
Tutte le misure che scadevano il 31 dicembre 2024 infatti secondo queste dichiarazioni verranno confermate. E proprio alla luce di questo, è evidente che per quanti nel 2025 compiono 62 anni di età la proroga della quota 103 è sicuramente una buona notizia.
Ecco come andare in pensione a 62 anni di età nel 2025
La quota 103 non è una misura nuova perché sono già due anni che è in funzione. Nata nel 2023 è stata molto modificata nel 2024 a tal punto che è diventata una misura meno favorevole rispetto al passato. Questo non vuol dire che non ci siano lavoratori che nel 2025 potranno sfruttare questo canale di uscita e godere di un notevole vantaggio.
Un canale di uscita agevolato per andare in pensione e quindi uscire dal lavoro ad un’età nettamente vantaggiosa rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria. Infatti si va da una pensione a 67 anni ad una pensione a 62 anni.
I requisiti della quota 103 nel 2025, ecco come uscire a 62 anni di età
Dal punto di vista dei requisiti nulla cambierà rispetto alla versione 2024 della quota 103. Infatti la pensione continua ad essere fruibile dai lavoratori a partire dai 62 anni di età. Si aprono le porte del pensionamento quindi a quanti sono nati nel 1963 e che quindi dal primo gennaio prossimo compiranno 62 anni di età.
Non cambia nulla anche dal punto di vista dei contributi da versare perché restano fissati a 41 anni. Va ricordato che di questi 41 anni ben 35 anni devono essere effettivi da lavoro e quindi al netto dei contributi figurativi da malattie indennizzate INPS o da disoccupazione sia con la Naspi che con le precedenti misure.
La quota 103 nel 2025, ecco la soluzione, i requisiti e i limiti
Se l’uscita dal punto di vista dell’anagrafica resta favorevole per i lavoratori dentro il perimetro della quota 103 nel 2025, restano anche tutte le penalizzazioni a cui nel 2024 sono stati abituati coloro che hanno guardato alla misura per lasciare il lavoro. Infatti la misura ha un calcolo completamente contributivo della prestazione.
Anche chi aveva iniziato a lavorare prima del 1996 per uscire dal lavoro con la quota 103 a 62 anni di età con 41 anni di contributi versati deve accettare il ricalcolo contributivo della prestazione. Oltretutto l’importo della prestazione non può superare le quattro volte il valore del trattamento minimo INPS che quest’anno è pari a 598,61 euro.
Infine chi esce dal lavoro nel 2025 con la quota 103 e va in pensione a 62 anni di età deve considerare il fatto che non potrà più svolgere alcuna attività di lavoro sia autonomo che dipendente.
L’unica attività che la normativa consente ancora di svolgere nonostante l’interessato sia andato in pensione con la quota 103 resta sempre l’attività di lavoro autonomo occasionale. In questo caso però non bisogna superare i 5.000 euro di reddito proveniente da questa attività nell’anno solare di riferimento.