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Ecco come calcolare la propria pensione in base all’età di uscita

Ecco come calcolare la propria pensione in base all’età di uscita e come si passa il montante contributivo con i relativi coefficienti.

Il calcolo della pensione è una cosa fondamentale per i lavoratori che intendono andare in quiescenza, possibilmente in maniera anticipata. Infatti nel momento in cui un lavoratore decide di andare in pensione, cerca di comprendere il prima possibile a che età riuscirà ad uscire. E se si trova davanti ad una opportunità di uscire prima dal mondo del lavoro, si chiede sicuramente come andrà a prendere. Perché deve valutare la convenienza ad uscire prima o aspettare ancora.

Ecco come calcolare la propria pensione in base all’età di uscita

Andare in pensione subito o rimandare l’uscita per prendere un assegno più alto. Un autentico bivio quello di fronte a cui si trovano molti lavoratori. Premettiamo che il calcolo della pensione, soprattutto nel sistema retributivo non è per niente facile. Perché dipende dalle ultime retribuzioni percepite dai lavoratori. Più facile il calcolo contributivo, dove un lavoratore destina ogni mese il 33% della sua retribuzione alla sua pensione. Ogni anno il 33% della retribuzione lorda utile ai fini previdenziali di un lavoratore, viene lasciato alla pensione futura. Ogni anno ciò che si versa, matura indicizzazione, nel senso che chi ha versato 10.000 euro nel 2023, si trova nel 2024 un versamento aumentato del 5.4% che è stato il tasso di inflazione stimato dall’ISTAT. Anche se non è esattamente così, il nostro esempio rende l’idea. Infatti questo lavoratore nel 2024 si troverà ad aver accumulato 10.540 euro sul versamento contributivo 2023. E se nel 2025 l’inflazione salirà del 5%, ai 10.540 euro va aggiunto un altro 5%. E si prosegue anno dopo anno fino alla data di uscita dal mondo del lavoro. Perché tutti i versamenti vengono indicizzati ai vari tassi di inflazione registrati. Solo così si arriva al montante contributivo rivalutato su cui poi si calcolerà la pensione. Ma come si arriva alla rendita mensile? Come si arriva alla pensione mensile percepita?

Calcolo pensione, aliquota 33% ma coefficienti variabili

Il montante rivalutato viene passato per dei coefficienti di trasformazione. In base all’età di uscita i coefficienti cambiano. E sono migliori man mano che sale l’età. Nel 2024 i coefficienti in vigore sono:

  • 57 anni coefficiente 4,270%
  • 58 anni coefficiente 4,378%
  • 59 anni coefficiente 4,493%
  • 60 anni coefficiente 4,615%
  • 61 anni coefficiente 4,744%
  • 62 anni coefficiente 4,882%
  • 63 anni coefficiente 5,028%
  • 64 anni coefficiente 5,184%
  • 65 anni coefficiente 5,352%
  • 66 anni coefficiente 5,531%
  • 67 anni coefficiente 5,723%
  • 68 anni coefficiente 5,931%
  • 69 anni coefficiente 6,154%
  • 70 anni coefficiente 6,395%
  • 71 anni coefficiente 6,655%

Ecco come si arriva alla pensione esatta da percepire

Il primo passo è calcolare il montante contributivo esatto come abbiamo detto in precedenza, dopo opportuna rivalutazione. Oggi spiegheremo come si arriva al calcolo della pensione partendo da un esempio partendo dal 300.000 euro di montante contributivo per chi non ha versamenti nel sistema retributivo. Se 300.000 euro è il montante accumulato da un lavoratore, chi esce con 62 anni (età prevista da Quota 103, ma l’esempio non riguarda questa misura, prenderà una pensione annuale di 14.646 euro. A 63 anni lo stesso lavoratore prenderebbe 15.084 euro di pensione mentre a 64 anni prenderebbe 15.552 euro. Il massimo della pensione si otterrebbe a 71 anni, prendendo 19.965 euro annuali. Oltre 5.000 euro all’anno in più rispetto a chi in pensione ci va a 62 anni. Per l’età classica delle pensioni di vecchiaia a 67 anni invece si otterrebbe un trattamento da 17.169 euro.