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Ecco come pagheremo meno tasse grazie ai correttivi

Scopri tutti i vantaggi di meno tasse: aggiornamenti e correzioni sulla riforma fiscale in Italia.

Dopo un intenso lavoro che ha portato in sette mesi all’approvazione di 10 decreti legislativi delegati, di cui otto in via definitiva e due in prima lettura, l’attenzione ora si sposta verso una fase di aggiornamenti e correzioni sulla riforma fiscale. Questo è quanto è emerso durante il convegno “La riforma fiscale – Attuazione e prospettive – I decreti attuativi approvati, gli obiettivi del 2024, i nuovi testi unici”, presieduto dal vice ministro all’economia Maurizio Leo e con la partecipazione della premier Giorgia Meloni, del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e di esperti del settore fiscale e tributario.

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Correzioni alla riforma fiscale

L’obiettivo attuale è quello di effettuare una sorta di “pit stop tecnico” per apportare correzioni agli aspetti legati alle scadenze, al concordato preventivo, al contenzioso e allo statuto del contribuente. Inoltre, si sta valutando l’adozione di misure ad hoc per risolvere le questioni legate agli atti e al contraddittorio preventivo. Parallelamente, si procede verso l’approvazione del Testo unico Dogane e del decreto legislativo sui tributi minori, nonché al raggruppamento in 9 Testi unici delle leggi esistenti per tributo.

Il vice ministro Leo ha annunciato che si sta lavorando su un testo unico sulle Dogane per rivisitare il sistema, seguito da un decreto che riguarderà i tributi non impattanti sul gettito, e infine si metterà in consultazione tutto il resto della riforma che richiederà risorse aggiuntive. Inoltre, è stato presentato il progetto dei Testi unici delle imposte, che comprenderanno diverse categorie come Imposte sui redditi, IVA, Imposta di registro e altri tributi indiretti, e saranno messi in consultazione per consentire ai professionisti del settore di contribuire e correggere eventuali lacune.

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La riforma attesa da 50 anni

Sono state espresse soddisfazione e ottimismo per i punti fissati dalla riforma fiscale da parte della premier Giorgia Meloni, che ha sottolineato l’importanza di un governo che affronta una riforma tanto attesa da cinquant’anni, allineando l’Italia ai principali standard europei e consegnando ai cittadini un fisco più equo e responsabile. Tuttavia, dalle fila dell’opposizione sono giunte critiche per la mancanza di sostanza nei decreti attuativi finora adottati, con un commento di Luigi Marattin che evidenzia come non ci sia stato un vero taglio delle tasse come promesso.

Rispetto alle prospettive future, si punta ad ampliare la base di calcolo per un’ulteriore riduzione dell’IRPEF, con un particolare interesse nel ceto medio. Tuttavia, resta da risolvere la questione delle risorse necessarie per attuare queste misure. Si guarda anche agli esiti del concordato preventivo biennale come fonte potenziale di risorse, con l’intento di accelerare l’adeguamento di tutti i possibili concordatari.

Infine, un tema chiave è rappresentato dalla questione della riscossione, con un magazzino di crediti non riscossi che ammonta a 1.206 miliardi di euro. Si rende necessaria un’operazione di trasparenza per affrontare efficacemente questa situazione, garantendo una gestione efficiente e responsabile delle risorse fiscali.