Prendere una pensione più alta vale per i contribuenti come prendere una pensione prima. Se uscire prima dal lavoro è una cosa che molti desiderano, lo stesso vale se l’argomento è il prendere una pensione più alta. E ci sono modi e metodi che consentono proprio di prendere una pensione più alta.
Senza cambiare obiettivo, cioè senza cambiare misure e senza rimanere al lavoro più a lungo. Ma come è possibile prendere una pensione più alta uscendo alla stessa età e utilizzando una stessa misura? La domanda è lecita perché effettivamente questa cosa può sembrare una stranezza.
Eppure delle regole del sistema previdenziale lo consentono. Parliamo per esempio di una particolare misura che nel 2024 ha subito un cambio di regole di calcolo della pensione. Una situazione che, come vedremo, si può applicare anche ad altre misure.
Ecco come prendere il 30% in più sulla pensione
Secondo i sindacati, varare una quota 41 per tutti light come viene chiamata di questi tempi la quota 41 che la Lega adesso sembra intenzionata a proporre al tavolo delle trattative, penalizza i lavoratori. Perché con il termine di light si intende una versione della pensione quota 41 con calcolo contributivo della prestazione. Pare infatti che con il calcolo contributivo chi potrebbe uscire con la quota 41 per tutti rischia di rimetterci anche il 30% di pensione.
Una perdita netta, che a conti fatti riguarda soprattutto i contribuenti che vantano già al 31 dicembre 1995, una carriera di 18 o più anni di contributi previdenziali versati.
Pensioni future, il contributivo la farà da padrone e gli assegni calano inevitabilmente
Il futuro di quota 41 e quindi di una ipotetica riforma delle pensioni è contributivo e quindi, assegni tagliati. Ma se è vero tutto questo, è vero che già oggi c’è chi un taglio di pensione di questo genere lo subisce. Per esempio nel 2024 il calcolo contributivo della prestazione è una cosa con cui fanno i conti le lavoratrici che escono dal lavoro con opzione donna. Anche con la versione vecchia della misura per chi ha cristallizzato tale diritto. Ed anche chi nel 2024 ha completato 62 anni di età e 41 anni di contributi, cioè i requisiti che danno diritto alla quota 103. In parole povere, a prescindere dalla riforma delle pensioni e dalle nuove misure da introdurre che saranno con calcolo contributivo, già nel 2024 c’è chi andando in pensione subisce il taglio del 30% o più della pensione.
La quota 103 prima e dopo il 2023
In alcuni casi però il taglio può essere evitato. Prendiamo ad esempio, la pensione di quota 103. La misura è entrata in funzione in via sperimentale nel 2023. Il primo anno la misura ha proseguito con l’esperienza precedente della quota 100 e della quota 102. Cambiando i requisiti di accesso, la struttura della nuova misura fu identica alle precedenti come regole di calcolo.
Infatti fino al 2023 la pensione di quota 103 era a calcolo misto. Retributivo e contributivo insieme, con il primo sistema applicato ai periodi fino al 1995 o al 2011, e contributivo dopo. Per chi aveva 18 anni di contributi già versati al 1995, il calcolo retributivo e più favorevole arrivava al 31 dicembre 2011.
Nel 2024 la misura è diventata contributiva.
Come evitare il taglio per prendere il 30% in più di pensione
Quindi, per chi voleva approfittare della pensione a 62 anni con almeno 41 anni di contributi, era necessario accettare un calcolo penalizzante che come detto arrivava a tagliare la pensione del 30%. Ma qualcuno, anche uscendo con la quota 103, si può salvare. Per esempio, chi ha raggiunto i 62 anni di età prima del 2024, ha la concreta possibilità di rientrare nella quota 103 del 2023, quella a calcolo misto.
L’importante è verificare la data del completamento dei 41 anni di contributi necessari. Perché chi li ha completati prima del 2024, anche per pochi giorni, grazie al meccanismo della cristallizzazione, può godere di un trattamento più favorevole. Che di fatto vale il 30% in più di pensione.