Nel 2023 potrebbero venire meno alcune delle misure previdenziali a cui oggi molti lavoratori si sono appoggiati per andare in pensione prima di raggiungere le soglie previste dalla legge Fornero. Infatti il 31 dicembre 222 scadono tre misure piuttosto importanti, anche se molto differenti tra loro. Misure che usando un la logica, il governo potrebbe anche scegliere di confermare, rimandando qualsiasi ipotesi di riforma e qualsiasi provvedimento profondo in materia previdenziale, all’anno venturo, quando il governo sarà insediato definitivamente e pronto ad operare. Per questo oggi analizziamo ciò che potrebbe accadere nel 2023 con queste misure confermate che servirebbero a determinate categorie di lavoratori.
L’Anticipo pensionistico nel 2023, ecco perché servirebbe a molti
Con una Ape sociale confermata anche nel 2023 e senza particolari stravolgimenti nella misura, potrebbero beneficiarne i nati nel 1960. Infatti chi è nato quell’anno nel 2023 compirà l’età minima con cui poter accedere proprio all’Ape sociale. Potrebbero uscire dal lavoro coloro i quali svolgono mansioni gravose da almeno sette degli ultimi dieci anni di carriera oppure da almeno sei degli ultimi sette anni. Inoltre resterebbe confermata la possibilità di lasciare il lavoro per invalidi con almeno il 74% di disabilità certificata dalle commissioni mediche delle Asl. Stesso discorso per chi assiste un familiare disabile da almeno 6 mesi e ancora per un disoccupato che da tre mesi ha finito di percepire la Naspi.
Come andranno in pensione le donne nel 2023
Confermare pure opzione donna significa estendere la possibilità di uscita dal lavoro. Facoltà ammessa alle lavoratrici dipendenti che hanno compiuto 58 anni di età e 35 anni di contributi versati entro il 31 di dicembre 2022. Stessa possibilità per le lavoratrici autonome che però hanno compiuto oltre ai 35 anni di contribuzione, anche i 59 anni di età sempre entro la fine del 2022. Una possibilità che oggi queste lavoratrici non hanno dal momento che per l’opzione donna attuale la soglia anagrafica e contributiva andava completata entro la fine del 2021.
La quota 102 nel 2023, ecco cosa si prevede
E disco verde per i nati nel 1959 per una eventuale proroga della quota 102. Infatti la misura scade il 31 dicembre prossimo e quindi chi non riesce a completare questi requisiti entro la fine del corrente anno, non potrà sfruttare questa misura. Una sua estensione invece aprirebbe le porte anche a chii 64 anni di età li compie nel 2023. Naturalmente continuerebbero ad essere necessari 38 anni di contributi versati.