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Ecco le cartelle esattoriali escluse dalla sanatoria

Ed alla fine la sanatoria delle cartelle esattoriali del Governo è stata effettivamente introdotta. Ma non senza correzioni e cambiamenti rispetto alla versione originaria. E sono cambiamenti non certo positivi peri contribuenti. Sul cui carico resteranno diverse cartelle che inizialmente erano previste come condonate o quanto meno rottamate, adesso non lo saranno più.

Il nuovo condono delle multe, ma devono decidere i Comuni

Avevano deciso di cancellare tutte le cartelle fino a 1.000 euro emesse dal 2000 al 2015, senza chiedere nulla ai Comuni nemmeno per le multe il cui incasso finisce nelle casse di questi enti. E non avevano considerato l’ammanco a livello di bilancio, che questa cancellazione delle cartelle avrebbe prodotto nei confronti sempre dei Comuni. Questo ciò che era alla base delle lamentele dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), nei confronti della prima stesura della legge di Bilancio 2023 del Governo Meloni. Che in effetti alla voce sanatoria delle cartelle esattoriali, conteneva lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro dal 2000 al 2015 (anche se quelle dal 2000 al 2010 furono cancellate già dal Governo Conte col decreto Sostegni).

Ecco la cancellazione delle cartelle esattoriali e come è davvero

“Sono automaticamente annullati, alla data del 31 gennaio 2023, i debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore della presente legge di Bilancio, fino a 1.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015”. Questo ciò che era dentro la prima bozza della manovra, per quanto concerne la cancellazione delle cartelle. Una linea adesso corretta con la versione definitiva della misura. Che introduce si lo stralcio delle cartelle esattoriali sotto 1.000 euro tra il 2000 e il 2015, ma che lascia ai Comuni l’ultimo ok. Cioè di decidere tanto sulle multe dei loro organi di Polizia Locale, che su balzelli quali IMU, TASI, TARI, TOSAP e così via dicendo. Se un Comune riterrà opportuno non applicare la cancellazione, questi debiti resteranno a carico dei contribuenti.