Ecco perché la pensione nel 2025 sarà più bassa anche di 50 euro ogni mese Ecco perché la pensione nel 2025 sarà più bassa anche di 50 euro ogni mese

Ecco perché la pensione nel 2025 sarà più bassa anche di 50 euro ogni mese

Ecco come cambiano le pensioni nel 2025, le regole di calcolo penalizzano i nuovi pensionati, ecco alcuni esempi.

Una delle novità sulle pensioni per il 2025 è senza dubbio il cambio di regole di calcolo dei trattamenti. Per il 2025 questa novità produrrà spiacevoli sorprese sulle pensioni. I cambiamenti delle regole di calcolo delle prestazioni vanno contro i pensionati. Parliamo di chi in pensione ci andrà in questi mesi naturalmente. E soprattutto, se questi trattamenti ottenuti vengono paragonati a quelli presi da chi in pensione ci è andato l’anno scorso o prima ancora.
Una novità che non farà sconti a nessuno, nel senso che nessuno potrà sfruttare regole diverse o evitare questo peggioramento di calcolo. Se ne sono accorti già quanti sono andati in pensione in questi primi giorni del 2025.

Ecco perché la pensione nel 2025 sarà più bassa anche di 50 euro ogni mese

Il sistema previdenziale prevede che sia i requisiti per le pensioni che il calcolo delle pensioni siano fattori collegati all’aspettativa di vita della popolazione. L’aspettativa di vita incide sempre. E non soltanto per determinare i nuovi requisiti di accesso alle pensioni che proprio in questi giorni stanno interessando molti lavoratori preoccupati dai paventati 3 mesi in più sull’età pensionabile che scatteranno nel 2027. Perché l’aspettativa di vita incide pure sulle regole di calcolo delle pensioni. E se è vero che le regole sono diventate più favorevoli in periodi di calo della stima di vita degli italiani come successe nei periodi della pandemia, adesso con l’aumento della stima di vita degli italiani, le regole di calcolo peggiorano.

Meno ricche le pensioni 2025, ecco il motivo

La legge Fornero ha previsto un adeguamento biennale dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo in pensione. Ed il montante contributivo non è altro che l’accumulo di tutti i contributi versati da un lavoratore, durante la sua carriera. Ogni due anni, secondo l’andamento della stima di vita, i coefficienti vengono rideterminati. E così accadrà nel 2025 e nel 2026. Per via dell’aumento delle vita media degli italiani quindi, nel 2025 e pure per il 2026, i coefficienti sono peggiori.

Ecco come capire la differenza tra vecchie e nuove pensioni in base alle nuove regole di calcolo

I calcoli non mentono mai e la matematica non è un’opinione. Proverbi e detti che calzano a pennello su quanto andremo ad analizzare ora. Perché a prescindere dall’età di uscita o dalla misura con cui un lavoratore uscirà, il calcolo della pensione 2025 sarà peggiore di quello del 2024. Facciamo alcuni esempi per capire meglio cosa accadrà adesso. Per esempio con 300.000 euro di montante, 30 anni di contributi e 67 anni di età nel 2024 prendeva 1.320 euro, nel 2025 prenderà 1.294 euro al mese.
Chi invece con 40 anni di versamenti e 400.000 euro di montante nel 2024 prende 1.760 euro al mese nel 2025 prenderebbe 1.726 euro al mese.
Man mano che salgono gli importi del montante contributivo naturalmente aumenta la perdita di chi in pensione ci va nel 2025 rispetto a chi a parità di condizioni ci è andato nel 2024. Per esempio a fronte di 2.200 euro al mese nel 2024 con 500.000 euro di montante, nel 2025 prenderebbe 2.156 euro. Ecco spiegato il perché la pensione nel 2025 sarà più bassa anche di 50 euro ogni mese rispetto a chi è uscito nel 2024.