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Ecco quando 20 anni di contributi non bastano per la pensione

Ecco perché ai contributi l’INPS nega la pensione anche con 67 anni di età e 20 di contributi.

Andare in pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni e avendo maturato almeno 20 anni di contributi è la regola generale del sistema previdenziale italiano. Perché parliamo di una delle due misure principali di cui consta l’intero sistema previdenziale italiano. La pensione di vecchiaia infatti è tra i capisaldi del sistema, a tal punto che vive nei lavoratori una convinzione che come vedremo è sbagliata. Cioè quella che sottintende come a 67 anni di età e con 20 anni di contributi la pensione sia garantita sempre. Invece non è così. Quindi, ecco quando 20 anni di contributi non bastano per la pensione.

La pensione a 67 anni nel 2023 come nel 2024, non sempre è possibile

Con alcune misure dell'INPS in pensione anche senza contributi versati o senza utilizzare quelli versati per il lavoratore.

Non sempre soddisfare sia il requisito anagrafico che quello contributivo è sufficiente per poter accedere alla pensione di vecchiaia. A volte non bastano 67 anni di età nemmeno se accomunati a 20 anni di contribuzione. Per chi deve ottenere una pensione calcolata solo ed esclusivamente con il sistema contributivo, la pensione a 67 anni non è certa. Ed è una condizione in cui si trovano quanti hanno iniziato a versare i contributi all’INPS, a qualsiasi titolo (anche figurativi), dopo la fine dell’anno 1995.

Ecco quando 20 anni di contributi non bastano per la pensione

Le pensioni calcolate interamente con il sistema contributivo, vengono concesse ad una condizione. Infatti serve che la pensione sia di importo pari a 1,5 volte l’assegno sociale. Solo ad esempio, nel 2023 servirà una pensione pari ad almeno 754,90 euro al mese per poter essere liquidata dall’INPS. Questa cifra serve solo da esempio, visto che nel 2024 l’assegno sociale probabilmente non sarà di importo pari a quello in vigore nel 2023 che è esattamente di 503,27 euro al mese. Il motivo di questo ulteriore vincolo sta nel fatto che le pensioni contributive non rientrano nell’integrazione al trattamento minimo che l’INPS concede alle pensioni troppo basse, ma retributive o miste. E proprio per centrare l’obbiettivo di non rendere un pensionato titolare di una pensione troppo bassa, l’INPS tende a non erogarla se non raggiunge una determinata soglia.