Un vedovo o una vedova possono avere diritto sia alla pensione di reversibilità che all’assegno sociale? La normativa prevede che per l’uomo o la donna che perde il coniuge sia prevista una pensione di reversibilità che ha lo scopo di garantire le stesse entrate di quando il coniuge era in vita. Una quota della pensione percepita al momento del decesso, se chi è venuto a mancare era già titolare di pensione.
Se, invece, il coniuge ancora lavorava spetta la pensione indiretta, che funziona allo stesso modo della pensione di reversibilità, ma è calcolata sulla pensione che sarebbe spettata con i contributi versati al momento del decesso.
In quali casi, però, il vedovo ha diritto, oltre alla pensione di reversibilità anche all’assegno sociale?
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Pensione di reversibilità più assegno sociale, è possibile?
La pensione di reversibilità può essere erogata contemporaneamente all’assegno sociale e viceversa. Ma bisogna fare una distinzione, visto che solo in alcuni casi è possibile cumulare i due trattamenti. Va ricordato, infatti, che l’assegno sociale dipende dal reddito del titolare che non può superare determinate soglie annue.
Supponiamo che un vedovo percepisca l’assegno sociale, al decesso del coniuge ha diritto anche alla reversibilità? Va sottolineato che la pensione di reversibilità alla moglie o al marito superstite spetta sempre, in presenza di redditi molto alti potrebbe essere tagliata la quota spettante, ma mai viene meno il diritto.
L’assegno sociale, invece, si può anche perdere se si supera una certa soglia di reddito. Per il 2024 l’importo dell’assegno sociale è di circa 534 euro: si tratta di una prestazione che è riconosciuta a chi non ha diritto a una pensione diretta e che ha redditi entro una certa soglia, ovvero 6.947,33 euro annui per il titolare non sposato (categoria tra cui rientrano anche i vedovi).
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Cosa accade all’assegno sociale con la pensione di reversibilità?
Se un vedovo percepisce assegno sociale, quando di diritto gli spetta anche la pensione di reversibilità potrebbe vedersi revocare l’assegno sociale o potrebbe vederselo ridurre.
Se la pensione di reversibilità ha un importo maggiore dell’assegno sociale, quest’ultimo viene sospeso perché i redditi sicuramente supereranno la soglia minima stabilita. Se, invece, la pensione di reversibilità ha un importo inferiore ai 534 euro, l’assegno sociale sarà corrisposto solo fino alla concorrenza dei 534 euro mensili. Di fatto percepire entrambe le prestazioni non fa in modo che il reddito totale che si percepisca cambi perché la pensione di reversibilità riduce l’assegno sociale.
Quando si prende l’assegno sociale, infatti, i 534 euro mensili non si possono superare perché rappresentano la soglia minima mensile.
Facciamo un esempio pratico di un vedovo che percepisce un assegno sociale pieno. Se gli spetta anche la pensione di reversibilità di 250 euro, la percezione della pensione ai superstiti porterà l’importo dell’assegno sociale ad abbassarsi. L’importo mensile sarà identico a prima con la sola differenza che con entrambe le prestazioni sarà così suddiviso:
- 250 euro di pensione di reversibilità;
- 284 euro di assegno sociale.
Ma alla fine il risultato del reddito mensile non cambia.