Cartelle esattoriali ridotte, ecco come si sfrutta una possibilità che molti non considerano Cartelle esattoriali ridotte, ecco come si sfrutta una possibilità che molti non considerano

Ecco tre soluzioni per pagare di meno le cartelle esattoriali

Ecco tre vie utilizzabili per pagare meno le cartelle o per ottenere piani di rateizzazione più lunghi.

La riforma fiscale introduce alcune novità sulle cartelle esattoriali. E tutte a vantaggio dei contribuenti. Alcune recenti sentenze dei Tribunali, introducono precedenti che richiamano a normative che spesso i contribuenti non sfruttano ancorché a loro esclusivo vantaggio. Pertanto, ecco tre soluzioni per pagare di meno le cartelle esattoriali.

Ecco tre soluzioni per pagare di meno le cartelle esattoriali

Partiamo dalle due grandi novità che faranno capolino però solo a partire dal 2025. In primo luogo, le cartelle esattoriali non incassate e vecchie di 5 anni, potrebbero essere scaricate dal carico dei contribuenti. In pratica le cartelle non incassate di Agenzia delle Entrate Riscossione, e che il concessionario reputa difficilmente incassabili, verranno tolte dall’estratto di ruolo. Ma il debito verrà solo eliminato dal magazzino insoluti dell’Agente della Riscossione. Perché di fatto questo tornerà all’Ente a cui il pagamento inizialmente era dovuto. L’Ente deciderà il da farsi. Potrà eliminare del tutto il suo credito nei confronti di un contribuente, confermando l’impossibilità di incasso dichiarata dal concessionario alla riscossione. Oppure passerà a provare l’incasso con i suoi canali, o riportando al concessionario il credito (anche ad un concessionario diverso dall’Agenzia delle Entrate Riscossione).

Prescrizione interessi, rate lunghe e sconti sulle cartelle

La seconda importante novità ai nastri di partenza del 2025 dovrebbe essere l’estensione delle rate ordinarie a 120 mesi per tutti i contribuenti e non solo per quelli in difficoltà economica come invece succede oggi. Tutti i contribuenti potranno spalmare in 10 anni e in 120 rate mensili i loro debiti. Sempre che la rata minima superi i 50 euro, perché naturalmente questo limite odierno sarà quello che seguirà il nuovo piano di dilazione largo. Oltre alle novità dalla riforma della riscossione, ecco che va ricordata una soluzione atta a pagare di meno le cartelle, che molti non sfruttano.

Sulle cartelle relative a imposte evase con lo Stato, si può chiedere lo sgravio di sanzioni e interessi. In pratica, ciò che offriva la rottamazione delle cartelle, può offrire una soluzione sempre disponibile che richiama alla prescrizione dei debiti. Una prescrizione parziale comunque, perché per le cartelle relative a debiti con lo Stato, la prescrizione delle sanzioni e degli interessi è di 5 anni mentre per l’imposta evasa è di 10 anni. Per i debiti con gli altri enti, imposta evasa e interessi o sanzioni sono a prescrizione quinquennale. Quindi, nel caso in cui per 5 anni una cartella sia rimasta giacente e senza notifica alcuna, si può chiedere lo sgravio di sanzioni e interessi pagando solo la quota capitale del debito. E su cartelle a prescrizione decennale come dicevamo, non è raro trovare ritardi oltre i 5 anni nei solleciti di pagamento da parte dell’Agente della Riscossione.