Le pensioni anticipate consentono ai lavoratori di andare in pensione prima dell’età pensionabile che invece riguarda le pensioni di vecchiaia. Dopo gli ultimi aggiornamenti e le ultime indiscrezioni che riguardano il mondo della previdenza per il 2024, si può fare già un primo bilancio di quello che resterà come misure nel 2024. Perché ci saranno misure che resteranno in funzione sicuramente l’anno prossimo ed altre praticamente certe di fare capolino nella manovra di fine anno. Quindi, ecco tutte le pensioni del 2024 misura per misura, da quelle prorogate a quelle strutturali.
Quota 100, quota 102 e quota 103 attive ancora, tra proroghe e diritto maturato
Quota 100, non sarà attiva nel 2024, ma per quanti hanno maturato 62 anni di età e 38 anni di contributi entro la fine del 2021 la misura sarà ancora fruibile. Perché hanno cristallizzato il diritto pur se non lo hanno usato per andare in pensione nel 2021, 2022 e 2023. Lo stesso succede per la quota 102 per chi ha completato i 64 anni di età ed i 38 di contributi entro la fine del 2022. Le due misure anche se scadute possono ancora essere usate grazie alla cristallizzazione del diritto. Istituto questo della cristallizzazione,. che non servirà invece per la quota 103, dal momento che il governo intende prorogarla nella prossima legge di Bilancio. Pertanto la quota 103 con almeno 62 anni di età ed almeno 41 anni di contributi sarà fruibile ancora nel 2024.
Ecco tutte le pensioni del 2024 misura per misura
Nel 2024 la pensione anticipata ordinaria nata con la legge Fornero nel 2011 in sostituzione delle pensioni di anzianità, potrà essere ancora un canale di uscita agevolato a requisiti bloccati. Perché fino al 2026 la misura al pari delle pensioni di vecchiaia con 67 anni di età e 20 anni di contributi, non cambierà requisiti. Basterà completare 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne a prescindere all’età.
Opzione donna, conferma nel 2024?
Le lavoratrici dipendenti che hanno completato 58 anni di età e 35 di contributi entro il 31 dicembre 2021, rientrano nella versione originaria della misura. Pertanto potranno sfruttare opzione donna anche nel 2024 senza vincoli particolari. La misura in origine consentiva alle lavoratrici che avevano completato insieme ai soliti 35 anni di contribuzione, i 59 anni di età se autonome o i 58 anni di età se dipendenti di andare in pensione. E chi ha completato i requisiti entro la fine del 2021 può sfruttare ancora la vecchia opzione donna. Una cosa che non possono fare quante li hanno completati entro la fine del 2022.
Perché anche nel 2024 la misura riguarderà le invalide o le caregivers con almeno 60 anni di età e 35 anni di contributi, o le licenziate e le assunte in aziende con procedure di crisi avviate con almeno 58 anni di età e sempre 35 anni di contributi. Solo invalide e caregivers con due figli almeno, possono uscire anch’esse a 58 anni di età oppure invalide e caregivers con un solo figlio a 59 anni. Forse scomparirà solo il vincolo dei figli per invalide e caregivers, che in questo modo potrebbero pensionarsi tute a 58 anni come le altre due categorie prima citate.
APE sociale e quota 41 per la pensione nel 2024
La pensione anticipata con quota 41 per i lavoratori precoci, anche nel 2024 sarà presente. Si tratta della misura destinata a coloro che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni anche se sommando vari periodi intervallati da altri di assenza di contribuzione. Questa misura consente di andare in pensione con almeno 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età. Bisogna essere però disoccupati, caregivers, invalidi o lavoratori alle prese con le mansioni gravose.
Le mansioni gravose sono 15 per la quota 41, ma diventano molte di più per l’Ape sociale, altra misura che dovrebbe essere confermata nella legge di Bilancio. In questo caso la pensione arriva con 63 anni di età, 30 anni di contributi per invalidi, disoccupati e caregivers, 32 per edili e ceramisti e 36 per gli altri gravosi.
Contributivi a 64 anni e invalidi a 56 o 61
Ma resteranno vigenti anche le pensioni anticipate contributive. SI va in pensione con 64 anni di età ed almeno 20 anni di contributi. Serve però che il primo contributo versato, a qualsiasi titolo sia successivo al 31 dicembre 1995 e serve anche che la pensione sia di importo pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale.
Chi invece ha una invalidità pensionabile pari ad almeno l’80% può godere di una pensione a 61 anni di età con 20 anni di contributi. Per le donne la misura è ancora più favorevole perché consente di lasciare il lavoro sempre con 20 anni di contributi, ma a 56 anni.