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Emergenza badanti, attenzione si rischia il lavoro nero

Emergenza badanti: il green pass rischia di far tornare nel passato quando proliferava il lavoro in nero.

C’è molta preoccupazione per quel che riguarda colf e badanti dall’introduzione del green pass obbligatorio per poter lavorare. Molti lavoratori stranieri del settore domestico hanno ricevuto il vaccino Sputnik o Sinovac che non danno diritto al green pass. Tanti altri lavoratori domestici, invece, sono contrari alla vaccinazione e, ovviamente, non possono sostenere il costo dei tamponi per ottenere il green pass.

In ogni caso sembrerebbe essere in corso una discussione al riguardo visto che almeno a San Marino si è ottenuta una deroga all’obbligo del green pass nel settore domestico fino al 31 dicembre e si spesa che la stessa possa valere anche per badanti e colf in Italia.

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Badanti, green pass e problemi

Il problema più grnade nel settore domestico per le badanti è rappresentato dal datore di lavoro che deve effettuare i controlli: nella maggior parte dei casi il datore di lavoro è lo stesso anziano che la badanti accudiscono che molto spesso è disabile o non autosufficiente e, sicuramente, non in grado di assolvere l’obbligo di cui è stato investito.

Anche se a volte gli anziani che sanno che la propria badante non è vaccinata temono per la propria salute e non voglio incorrere in eventuali sanzioni, non hanno nella maggior parte dei casi la capacità di sostenere, oltre al costo della badante, anche il prezzo dei tamponi che la dipendente dovrebbe fare mensilmente per essere in regola. 

A questo punto, però, se gli anziani non sono in grado di verificare l’effettivo possesso del green pass della badante chi potrebbe farlo al loro posto?

La salute è la priorità

Anche se molti anziani, piuttosto che rischiare una sanzione hanno preferito licenziare la badante ci sono anche moltissimi anziani che non possono fare a meno dell’assistenza e in molti casi questo dualismo, a cui si somma il fatto che se anche la badante dovesse essere sospesa resterebbe a vivere con l’anziani visto che nel contratto è previsto vitto e alloggio, potrebbe proliferare la brutta abitudine di far continuare a lavorare la badante in nero.

In questo caso, oltre a non essere tutelata la salute dell’anziano, non sarebbero tutelati neanche i diritti delle badanti che si troverebbero a lavorare con la paura di essere scoperte e per di più senza i contributi previdenziali versati.