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Errori calcolo pensione, i più comuni e come evitarli

Quali sono gli errori di calcolo pensione più comuni? Vediamo come evitarli e le soluzioni che si possono adottare.

Molto spesso dopo la liquidazione della pensione ci si accorge che ci sono errori di calcolo nell’assegno. Quali sono i più comuni e come fare per evitarli? Molti lavoratori durante la carriera lavorativa commettono errori che possono portare a un calcolo pensione sbagliato e a una determinazione di un assegno previdenziale più bassa di quella spettante.

Cerchiamo di capire quali sono gli errori più comuni e come fare a evitarli prima e dopo la pensione.

Errori calcolo pensione, quali sono?

L’errore più comune che si può commettere nel calcolo della pensione è quello di non controllare, con cadenza regolare, il proprio estratto contributivo per vedere se sono stati versati tutti i contributi prima che cadano in prescrizione (5 anni). Se la pensione viene calcolata su un numero di anni inferiore di contributi l’importo sarà più basso.

Per essere sempre aggiornato è necessario accedere al sito dell’INPS tramite SPID, CIE o CNS e consultare l’Estratto Conto Contributivo. In caso di discrepanze, si può presentare una richiesta di rettifica.

Un altro errore molto comune è quello di dimenticare i contributi figurativi. In molti casi, infatti, per essere accreditati questi contributi riferiti a periodi di lavoro non effettuati (Naspi, malattia, maternità, servizio militare, per esempio) necessitano di apposita domanda.

In questo caso bisogna informarsi tramite Caf su quali domande è necessario presentare prima del pensionamento per recuperare tutti i contributi figurativi spettanti e garantirsi una pensione più alta.

Meglio non stimare l’importo della pensione

L’errore più comune nel calcolo della pensione è quello di pensare di andare in quiescenza con l’importo dell’ultimo stipendio o, nel peggiore dei casi con l’80/90% dello stesso. Con il sistema retributivo puro la pensione spettante era, solitamente, pari al 75% dell’ultimo stipendio. Con il sistema contributivo la percentuale scende e si è fortunati se la pensione sarà pari alla metà dell’ultimo stipendio (poi dipende anche dagli anni di contributi versati).

Per non rischiare di avere un reddito troppo basso, valutare in corso di carriera se è il caso di aderire a una previdenza complementare per integrare la pensione e mantenere un tenore di vita adeguato.

Altro errore che molti commettono prima del calcolo della pensione è quello di non considerare eventuali penalizzazioni che la misura scelta prevede. Andare in pensione prima del tempo può comportare una riduzione dell’importo dell’assegno se non si raggiungono determinati requisiti di età o contribuzione.

In questo caso il consiglio è quello di verificare bene le opzioni di pensionamento anticipato disponibili nel 2025 (Opzione Donna, Quota 103, ecc.) e calcolare l’eventuale decurtazione.

Ultimo errore di calcolo pensione è quello riferito alla tassazione: la pensione, come lo stipendio, è soggetta a tassazione IRPEF e molti non considerano il prelievo fiscale nel calcolo dell’importo netto.

Per sapere l’importo della pensione netta, una volta conosciuto quello lordo, il consiglio è quello di usare un simulatore di calcolo pensionistico che tenga conto della tassazione per stimare l’importo reale che si riceverà ogni mese.