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Fornero, dopo la riforma delle pensioni, la scorta

Scopri la tristemente nota riforma delle pensioni attuata da Elsa Fornero. Ancora oggi le polemiche e le critiche non mancano.

Elsa Fornero, il ministro che ha attuato la tristemente nota riforma delle pensioni, ancora si trova ad essere attaccata e odiata per la Legge che ha scritto, nonostante dal suo mandato sia trascorso oltre un decennio. La riforma previdenziale a cui ha dato il nome negli anni è stata oggetto di polemiche e critiche che, ancora oggi non mancano.

L’ex ministra la rilasciato a La Stampa una lunga intervista in cui ripercorre le sue decisioni di allora e le sue paure di oggi sottolineando che ancora adesso deve essere accompagnata dalla scorta per presenziare a eventi pubblici.

Fornero dalla riforma alla scorta

“Ancora oggi, durante gli eventi pubblici, ci sono due bravissimi agenti che mi fanno da scorta”, ha fatto notare l’ex Ministro. Una situazione che, in parte, riflette l’odio che ancora oggi molti italiani nutrono per lei e per la sua riforma “lacrime e sangue” che tanto è costata ai lavoratori italiani. Gli italiani conservano un ricordo poco lusinghiero dell’operato della Fornero, che, però, ancora difende le sue azioni, sottolineando di aver agito per il bene del Paese causando le reazioni impopolari che ancora subisce.

“Non è certamente una riforma perfetta. Ma era il massimo che potevamo fare nelle poche settimane che abbiamo avuto a disposizione prima che la situazione del Paese precipitasse. Non avevamo alternative allora e ne abbiamo poche anche oggi. Tanto è vero che chi prende i voti con la promessa di “superare la Fornero” poi si deve accontentare di piccole modifiche” sottolinea Elsa Fornero.

La riforma delle pensioni a firma Monti- Fornero è stata una delle più rigide d’Europa e ha penalizzato soprattutto i più giovani, coloro che non potranno beneficiare affatto del calcolo retributivo. Coloro che hanno iniziato a lavorare nel 2020 potranno andare in pensione non prima dei 71 anni, un’età decisamente troppo avanza rispetto a quella prevista dagli altri Paesi europei.

Nonostante le critiche, però, la Fornero difende la sua riforma e afferma che allora era necessaria. Le stime ad oggi confermano che ha portato a risparmi significativi per le casse dello stato, anche se non sono mancati problemi sociale e un numero molto alto di “esodati” ovvero coloro che grazie proprio alla riforma del 2012 sono rimasti senza lavoro e senza pensione.

Proprio i problemi che la riforma Fornero ha portato ha sottolineato il bisogno di una transizione diversa tra chi lascia il mercato del lavoro e chi vi entra. Una soluzione complessa che richiede un approccio che spazi dalla politica all’economia.

Nonostante le difficoltà e le critiche ricevute, la Fornero sostiene di aver agito nell’interesse del Paese e si lamenta delle campagne di odio e delle minacce che continua a ricevere a distanza di anni dalla sua esperienza governativa. Secondo lei, le politiche economiche future dovrebbero prendere in considerazione le sfide poste dalle nuove tecnologie e mirare a un approccio più equilibrato rispetto all’austerity.