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Forze armate e forze di polizia, da dove riparte la trattativa, le novità

Il Ministro Brunetta ha annunciato la riapertura del tavolo per il rinnovo del contratto per le Forze armate e le forze di polizia, il 20 luglio l’appuntamento.

Dagli aumenti di stipendio alla normativa sul lavoro nel comparto, che è ferma da 13 anni, sono questi i punti di partenza da cui si ricomincerà a trattare il 20 luglio. Infatti il Ministro Brunetta ha pubblicamente confermato il 20 luglio come data di convocazione del nuovo incontro.

Il Ministro della Funzione Pubblica ha dichiarato che di fatto si sblocca il rinnovo del contratto che era tanto atteso dai lavoratori e che come detto, dal 2008 era fermo dal punto di vista della normativa di riferimento. Non meno importante il capitolo aumento dello stipendio, anche perché probabilmente è sulle cifre di aumento che si disputerà la partita più importante nella piattaforma di rinnovo.

La notizia tanto attesa da più di 500mila lavoratori del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico

Il comparto interessato dalla convocazione del tavolo per il prossimo 20 luglio è tutto quello che comprende Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Esercito, Marina militare, Aeronautica e Vigili del fuoco. Parliamo quindi del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, che ha come pianta organica circa 500mila lavoratori.

Come annunciato dal Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, per il 20 luglio si torna al tavolo, che di fatto sblocca la situazione relativa al contratto. Dal punto di vista dello stipendio, continua a tenere banco l’ipotesi del 4,25% come aumento medio della retribuzione per i lavoratori.

I ritardi in questo rinnovo sono dettati dal fatto che una piattaforma del genere ha già nella politica le prime difficoltà, perché come si legge sul  Sole 24 Ore, si può benissimo parlare di un doppio tavolo, cioè quello politico e quello tecnico.

Sono numerosi i Ministeri coinvolti, ognuno per i rispettivi corpi di appartenenza. C’è per esempio il Ministero dell’Interno guidato da Luciana Lamorgese, a cui fanno riferimento i Vigili del fuoco e la Polizia di Stato. Poi c’è il Ministro di Grazia e Giustizia Marta Cartabia, titolare dell’omonimo dicastero a cui fa riferimento per esempio, la Polizia Penitenziaria. E ancora, Lorenzo Guerini e il Ministero della Difesa per Esercito, Aereonautica e Marina, oppure Daniele Franco, titolare del MEF (Ministero di Economia e Finanze) per la Guardia di Finanza.

Evidente che ci siano oggettive difficoltà per via di questa variegata corte di Ministeri coinvolti e tutti a fare riferimento con quello che ha in mano la piattaforma di rinnovo visto che il nuovo contratto riguarda tutti i contratti della Pubblica Amministrazione, ovvero Renato Brunetta, Ministro della Funzione Pubblica.

Il tema del contratto, gli stipendi, ma non solo

“Bisogna aprire al più presto il tavolo. Il comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico ha dato un contributo enorme alla pandemia”, con questa dichiarazione e con questi auspici il Ministro Brunetta ad aprile scorso aprì alla ripresa imminente delle trattative. La situazione non sembra lontana dalla fumata bianca, visto che l’ammontare complessivo delle dotazioni finanziarie sembra già definito sulla base dei 649 milioni di euro stanziati dall’ultima legge di Bilancio e dai recenti 127 milioni di dotazioni aggiuntive del decreto Sostegni bis.  

Secondo le stime, molte delle quali perfettamente attendibili e basate proprio sulle dotazioni economiche prima citate, si parla di aumenti medi mensili lordi di stipendio pari a circa 130 euro. E poi c’è da risolvere il punto relativo alla revisione dello status e del trattamento giuridico del personale, che è quello che in premessa abbiamo segnalato come fermo da 13 anni.