Riconoscimento della specificità dei ruoli e pensioni. Sono queste le due grandi novità inserite in manovra, che riguardano i lavoratori delle Forze Armate e delle Forze di Polizia. Sulle pensioni inevitabilmente, erano riposte molte attese. Vediamo adesso cosa c’è di nuovo e cosa è stato inserito nella legge di Bilancio al capitolo pensioni.
Cosa hanno previsto nella bozza della legge di Bilancio
Il riconoscimento della specificità delle Forze Armate, delle Forze Polizia e dei Vigili del Fuoco, è il primo punto salite delle novità presenti nella bozza della legge di Bilancio che il Consiglio dei Ministri ha approvato. Ma la cosa più importante riguarda le pensioni, con la pietra tombale ad un contenzioso che si protraeva da troppi anni. Per il Comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico vengono messi a bilancio dotazioni finanziarie atte alla realizzazione di interventi volti alla perequazione in materia previdenziale. Una dotazione importante, con 120 milioni per il triennio 2022-2024. Nel dettaglio, 20 milioni subito per il 2022 e i restanti 100 milioni suddivisi in 40 milioni per il 2023 e 60 milioni per il 2024.
Cosa cambia per i lavoratori?
Come si legge letteralmente nel testo, “le risorse sono destinate all’adozione di provvedimenti normativi volti alla progressiva perequazione del relativo regime previdenziale, attraverso l’introduzione, nell’ambito degli istituti già previsti per il medesimo personale, di determinate misure”. Si tratta di misure compensative e integrative.
Altra novità l’aumento della pensione del personale delle Forze di Polizia. Cambia l’aliquota di rendimento per i lavoratori che hanno meno di 18 anni di contributi versati prima del 1996.Oggi la legge impone il 2,33% di aliquota retributiva per i primi 15 anni e dell1,80 per gli anni dal primo al ventesimo. Si cambia e si sale al 2,44%.Finisce la distriba che ha portato a numerosi contenziosi anche in tribunale.