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Genitori separati: e’ possibile ottenere lo stesso tempo da passare con i figli?

Un padre e una madre separati possono trascorrere lo stesso tempo con i figli? Ecco cosa dice la Cassazione.


La Cassazione precisa che ad ognuno dei genitori separati è concesso un tempo da poter passare con i figli che fa leva principalmente sul benessere dei medesimi. Cosa è successo nel ricorso presentato da un padre che ha richiesto la distribuzione paritaria del tempo da trascorrere con la prole, tra lui e l’ex moglie.

Il ricorso alla Cassazione di un padre

In un caso processuale riguardante una separazione con affidamento condiviso dei figli, la Corte d’Appello aveva stabilito che essi dovessero passare gran parte del tempo con la madre, concedendo al padre la possibilità di trascorrere con loro le vacanze estive.

La Cassazione è intervenuta per valutare il ricorso del padre con cui ha chiesto di passare con i figli lo stesso tempo concesso alla madre, a settimane alterne, e mettendo in evidenza un comportamento ostruzionistico da parte dell’ex moglie.

Inoltre, il padre ha contestato la decisione della Corte d’Appello che si è opposta alla riduzione degli assegni di mantenimento per i figli, richiesta avanzata per via della costante diminuzione del suo reddito e un’errata valutazione patrimoniale a seguito della morte della madre.

La decisione dei giudici della Corte di Cassazione

Sulla questione sollevata dal ricorrente riguardante il tempo da trascorrere con i figli, la Cassa chiarisce che, nonostante la legge in caso di affidamento condiviso tenda a distribuire in modo paritario la distribuzione del tempo da passare con la prole, fatto salve ragioni ostative, un giudice può prendere una decisione nel merito, considerando prioritario il benessere dei figli, anche se ciò significa disattendere la tendenza legislativa.

Per tale ragione, non è possibile stabilire per legge la quantità temporale che ognuno dei genitori separati può trascorrere con i figli, in quanto assume rilevanza la valutazione personale del giudice che ha lo scopo di garantire la serenità della prole e una buona relazione con il padre e la madre che devono svolgere al meglio il ruolo di educatori.

Nella fattispecie, i figli del padre che ha fatto ricorso in Cassazione, stanno crescendo e decideranno in autonomia il tempo da passare con gli amici, conciliandolo con gli impegni scolastici. Pertanto, la richiesta di collocare i figli a settimane alterne presso entrambi i genitori, non tutela il loro benessere.

Per quanto concerne l’assegno di mantenimento per i figli, per cui al padre era stata negata la riduzione, la Cassazione respinge anche questo motivo oggetto del ricorso, in quanto non presentato in modo specifico e, in ogni caso, già valutato dai giudici della Corte d’Appello.

Fonte: Cassazione n. 17221/2021