In una città dinamica come Bologna, caratterizzata da una vivace comunità e una ricca storia culturale, emergono realtà socio-economiche complesse e talvolta preoccupanti. Recentemente, un’allerta lanciata dalle Acli, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, ha evidenziato una tendenza inquietante: sempre più anziani bolognesi sono costretti a vendere le proprie case per far fronte alle spese per le badanti.
La forbice economica e sociale della città si manifesta in modo evidente nei dati: se da un lato un bolognese su tre può vantare un reddito superiore ai 30.000 euro annui, dall’altro uno su cinque si trova al di sotto della soglia dei 15.000 euro. Questa disparità economica non solo riflette una realtà finanziaria eterogenea, ma evidenzia anche profonde disuguaglianze sociali.
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Anziani vendono casa per pagare l’assistenza
Secondo le analisi condotte presso i patronati, le persone anziane sole risultano essere tra le categorie più vulnerabili. Il persistente divario retributivo di genere, che inizia già durante la vita lavorativa e si perpetua fino alla pensione, le rende particolarmente esposte al rischio di impoverimento. Il presidente delle Acli, Chiara Pazzaglia, sottolinea la necessità di interventi mirati a livello di welfare per garantire un sostegno adeguato a queste persone, evitando che finiscano in una situazione di dipendenza economica.
Un problema significativo riguarda il costo crescente dei servizi di assistenza domiciliare, che può superare anche i 1400 euro al mese. Di fronte a queste spese elevate, molti anziani si trovano costretti a vendere la propria casa, ricorrendo alla formula della nuda proprietà per garantirsi un reddito supplementare. Questa tendenza preoccupante evidenzia come la sicurezza economica garantita dalla proprietà immobiliare stia rapidamente erodendosi, mettendo a rischio il futuro finanziario di intere generazioni di anziani.
Il presidente delle Acli, Filippo Diaco, ha espresso preoccupazione per questa situazione, sottolineando che la vendita della casa rappresenta spesso l’unica soluzione per gli anziani in cerca di liquidità. Tuttavia, questa scelta comporta rischi significativi, tra cui la perdita della sicurezza abitativa e la dipendenza dai servizi sociali.
Inoltre, emerge una crescente domanda di alloggi popolari da parte di persone con redditi molto bassi. Questo fenomeno evidenzia la necessità di politiche abitative più inclusive e accessibili, in grado di garantire una casa dignitosa a tutti i cittadini.
In conclusione, l’allarme lanciato dalle Acli mette in luce una situazione critica che richiede interventi immediati e mirati da parte delle istituzioni e della società civile. È fondamentale adottare misure concrete per proteggere gli anziani più vulnerabili e garantire loro un futuro dignitoso e sicuro.
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