Ben 120.000 euro lordi per dire addio al lavoro, cioè 96.000 euro netti. Ed in più due anni di disoccupazione INPS (la cosiddetta Naspi) e naturalmente il TFR. In pratica dire addio a Stellantis presto sarebbe come vincere un jackpot. E nel frattempo, l’azienda amplia le fabbriche in Africa, potenzia le attività fuori dai confini nazionali e da manforte alle teorie di smobilitazione lanciate da qualcuno. A dire il vero ciò che diciamo sono solo dei rumors, ma bastano per destare tanto interesse.
Il datore di lavoro ti regala 96.000 euro per andare via dall’azienda, ecco la nuova frontiera degli incentivi Stellantis
Come si legge su alcuni siti di informazione locale, da sempre molto vicini alle questioni legate al polo produttivo di Località San Nicola di Melfi, Stellantis a maggio sembra intenzionato ad ampliare gli incentivi all’esodo. Aumentando di qualche decina di migliaia di euro il premio per chi va via dalla fabbrica. Già con l’ultima tornata di incentivi, pare che circa un migliaio di lavoratori abbiano detto ok alla proposta. E sembra che siano stati molti giovani, entrati in servizio durante il Governo Renzi e con il Jobs Act. La nuova tornata dovrebbe riguardare quelli più grandi di età, forse a partire dai 50 anni.
Ecco cosa accade a Stellantis in Italia e cosa organizza per l’estero
La cosa che stride, come dicevamo in premessa, sono le notizie dall’Universo Stellantis. Con in Italia che si continua a ricorrere a rotazioni, cassa integrazione e adesso a nuovi incentivi all’esodo. Mentre all’estero, da poco ha aperto una fabbrica in Algeria, dove pare si punti entro il 2026 a sfornare qualcosa come 90.000 Fiat 500 all’anno. SI parla di un nuovo stabilimento in Sudafrica, e ad inizio 2024 le polemiche furono tante sul fatto che Stellantis sembrava intenzionata a spostare la produzione anche elettrica in Marocco, in un altro suo stabilimento inaugurato nel 2015. Tornando alle questioni italiane, come si legge sul sito “basilicata24.it”, per voce di un lavoratore, i nuovi incentivi sembrano assai probabili.
Vicini alla pensione, difficile che l’azienda offra 120.000 euro
Noi comunque da esperti previdenziali tendiamo a sostenere che le cifre di cui si parla siano esagerate. Soprattutto alla luce del fatto che sicuramente Stellantis per molti lavoratori chiederanno gli estratti conto certificativi per verificare la distanza dalla pensione di questi addetti. Appare naturale che se un lavoratore si trova a due o tre anni di distanza, l’azienda non potrà certo offrire fior di quattrini per farlo andare via un paio di anni prima. E bisogna calcolare il fatto che con 35 anni di contributi un lavoratore della linea a catena a Melfi potrebbe prendere la pensione con lo scivolo usuranti. In pratica, in pensione a 61 anni e 7 mesi di età con quota 97,6 raggiunta. Un lavoratore ora in organico con 59 anni di età, potrebbe ricevere una offerta inferiore anche nettamente, godendo di due anni di Naspi fino alla pensione, con relativa contribuzione figurativa fino alla scadenza dell’indennità. Ma non riceverebbe certo i 120.000 euro lordi di cui i rumors parlano.