Il regalo della Manovra: a 65,8 anni in pensione, tutto confermato Il regalo della Manovra: a 65,8 anni in pensione, tutto confermato

Il regalo della Manovra: a 65,8 anni in pensione, tutto confermato

Grande novità dalla manovra di Bilancio sulle pensioni, ecco l’uscita a 65 anni ed 8 mesi di età in base ai figli avuti.

Non ci dovevano essere novità dalle pensioni nella legge di Bilancio. Escludendo le certe proroghe dell’Ape Sociale, di Opzione Donna e della Quota 103, nulla di nuovo doveva essere inserito in manovra. E invece, ecco una grande novità. Ecco il regalo della Manovra: a 65,8 anni in pensione, tutto confermato dopo la pubblicazione del testo che adesso è a Montecitorio per l’inizio del passaggio parlamentare.L’ufficialità delle cose inserite nel testo arriverà solo a manovra confermata. Ma intanto ecco l’anticipo del pensionamento che potranno sfruttare quanti rientrano nella nuova veste che il governo ha dato alle pensioni di vecchiaia. Anzi, dobbiamo dire quante rientrano nella novità, perché sono le donne a godere di un ulteriore vantaggio sulle pensioni di vecchiaia.

Il regalo della Manovra: a 65,8 anni in pensione, tutto confermato

La pensione di vecchiaia nel 2025 avrà gli stessi requisiti di oggi. Significa che avrà sempre nei 20 anni di contributi il tetto minimo da completare. Ed avrà nei 67 anni di età quella pensionabile. Niente differenze tra uomini e donne come ormai da tanti anni a questa parte funziona. Ma le donne con figli avuti continuano ad avere dei vantaggi. Perché continuano a poter sfruttare lo sconto di 4 mesi a figlio avuto sull’età pensionabile. Nel testo della manovra si legge che
Per l’accesso alla pensione di vecchiaia per le lavoratrici con quattro o più figli, all’articolo 1, comma 40, della legge 8 agosto 1995, n. 335, alla lettera c, le parole “nel limite massimo di dodici mesi” sono sostituite dalle parole “e pari a sedici mesi complessivi nei casi di quattro o più figli.

Ecco in cosa consiste questo ennesimo vantaggio per le lavoratrici

Se oggi le lavoratrici con tre o più figli potevano andare in pensione a 66 anni, grazie al taglio di 4 mesi per figlio fino a massimo 12 mesi, adesso dal 2025 si passa a 16 mesi per donne con tre o più figli. Uscita ammessa a 65 anni e 8 mesi. E come sempre, la riduzione dell’età pensionabile riguarda solo ed esclusivamente le lavoratrici che rientrano nel sistema contributivo. Cioè quante hanno iniziato a versare contributi solo dopo l’entrata in vigore della riforma Dini, cioè dopo il 31 dicembre 1995.

La pensione anticipata contributiva nel 2025 resta invariata

Ricapitolando, un vantaggio ulteriore per le donne che così potranno godere di uno sconto sull’età pensionabile. E potrebbero uscire dal lavoro anche alcune nate nel 1960, cioè quelle che entro dicembre 2025 completano 65 anni ed 8 mesi di età. Ricordiamo che lo sconto va chiesto in sede di presentazione della domanda di pensione. Devono essere le lavoratrici madri interessate da questa opportunità, perché hanno avuto 4 o più figli a scegliere di indicare nella domanda già a quell’età, di avvalersi di questa opportunità. Che però non riguarda le pensioni anticipate contributive. Infatti per la pensione a 64 anni di età con 20 anni di contributi lo sconto massimo concesso è quello solito, ovvero di massimo 12 mesi per chi ha avuto 3 o più figli. La novità infatti come si legge nel testo della manovra non si estende anche all’altra misura destinata a chi è privo di contributi al 31 dicembre 1995.