I dati dell’osservatorio statistico dell’INPS sono sempre importanti perché mettono in risalto alcuni aspetti del sistema previdenziale italiano che poi finiscono con il generare discorsi e polemiche. Ed anche con quello di recente pubblicazione l’INPS ha snocciolato dei dati relativi agli importi delle pensioni. E come sempre esce fuori che oltre la metà delle pensioni sono al di sotto o quasi della soglia della povertà. Al punto da provocare come sempre la ricerca della soluzione migliore per far salire l’importo del trattamento a chi pensionato lo è già. Perché per gli importi delle pensioni 2025, esistono soluzioni che consentono di prendere di più grazie alle integrazioni.
Importi pensioni 2025: come prendere di più con le integrazioni
Stando ai dati del già citato studio dell’osservatorio statistico INPS di cui parla il Giornale, il 53,5% delle pensioni ha un importo al di sotto di 750 euro al mese. E per non farsi mancare nulla, lo studio sottolinea anche la differenza di genere che è alquanto marcata. Infatti in totale il 53,5% delle pensioni pagate dall’INPS sono più basse di 750, se il calcolo si riduce alle sole pensionate donna, la percentuale passa al 64,1%. Sono i motivi da cui scaturiscono questi dati ad essere alquanto particolari. Perché dal momento che circa la metà delle pensioni sotto i 750 euro non sono integrate al trattamento minimo e non sono aumentate dalle maggiorazioni sociali, significa che sono pensionati che hanno altri redditi e che pertanto non possono essere considerati pensionati al di sotto della soglia della povertà.
Pensioni, integrazioni e maggiorazioni
Questione di punti di vista naturalmente. Infatti una pensione molto bassa può essere aumentata grazie a prestazioni legate a requisiti reddituali del pensionato e in alcuni casi del coniuge. Solo avendo redditi al di sotto delle soglie prestabilite infatti ci sono strumenti come l’integrazione al minimo, le maggiorazioni sociali e così via dicendo. Tutti emolumenti aggiuntivi che consentono di rendere più alta una pensione che è troppo bassa come calcolo.
L’integrazione al trattamento minimo è quella soluzione idonea a portare una pensione che in base alle regole di calcolo è più bassa, a raggiungere la soglia minima stabilita annualmente dall’INPS che nel 2025 è pari a 603,40 euro al mese. Le maggiorazioni sociali invece sono prestazioni aggiuntive sulla pensione, concesse ad over 60 anni che versano in condizioni economiche precarie e disagiate.