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In pensione INPS a 72 anni o con 46 anni di lavoro, e la riforma?

Migliorare le regole per uscire dal mondo del lavoro e consentire pensionamenti anticipati. Questo è ciò che i lavoratori si attendono ed è ciò che la riforma delle pensioni dovrebbe apportare. Ma ciò che fa notizia è il nuovo simulatore dell’INPS, chiamato “Pensami – Pensione a misura”. Uno strumento che sicuramente è ottimo per consentire a chi è interessato, di calcolare la pensione futura o di verificare le possibilità di uscire dal mondo del lavoro. Ma che nel primo utilizzo ha prodotto un considerevole allarme. Infatti è stato messo in evidenza ciò che i lavoratori subiranno adesso, con i requisiti di accesso alla pensione che per i giovani di oggi saliranno a dismisura.

Serviranno davvero 46 anni per la pensione? perché?

Il nuovo strumento dell’INPS consente una simulazione su quelle che si chiamano prospettive previdenziali. Ed esce fuori che un lavoratore di 25 anni oggi dovrà arrivare a 46 anni e 4 mesi di contributi per uscire dal lavoro senza limiti di età. Come oggi accade a chi completa i 42 anni e 10 mesi utili alla pensione anticipata. Oppure si dovrà arrivare alla fatidica soglia dei 70 anni e 6 mesi con più di 20 anni di contributi.

In pensiona a 75 anni senza la giusta carriera

Lo scenario prima citato è quello di chi ha oggi 25 anni ed ha iniziato la carriera a 24 anni. E se oggi la pensione di vecchiaia per chi non ha 20 anni di contributi passa a 71 anni, nel futuro chi non avrà la carriera minima subirà un salasso da questo punto di vista. Infatti serviranno quasi 75 anni di età per chi ha contributi versati inferiori a 20 anni ma sopra i 5 anni.