Cosa rischia chi deve andare in pensione se ha delle cartelle esattoriali non pagate? Cosa rischia chi deve andare in pensione se ha delle cartelle esattoriali non pagate?

In pensione anche con 780 settimane di contributi, ecco quando si può nel 2024

Ecco come si va in pensione nel 2024 e come fare ad andarci anche senza i 1040 contributi settimanali a 67 anni di età.

Due sono i pilastri del sistema previdenziale italiano. Parliamo della pensione anticipata e della pensione di vecchiaia. Sono le due misure ordinarie che fino al 2026 dovrebbero avere i requisiti bloccati a quelli odierni. La pensione anticipata non ha limiti di età mentre la pensione di vecchiaia prevede il raggiungimento della giusta età anagrafica. Anche se ordinarie le sue misure sono particolari e bisogna capire come fare per sfruttarle. Oggi per esempio, approfondiamo il campo della pensione di vecchiaia, che ha dei requisiti specifici che se non raggiunti, rischiano di escludere dalla pensione molti contribuenti. Se per l’età nulla può essere fatto, perché o si raggiunge la giusta età oppure niente da fare per il pensionamento, diverso è il campo dei contributi. Perché ci sono alcune soluzioni per andare in pensione lo stesso pure senza raggiungere le giuste carriere contributive previste dalla pensione di vecchiaia ordinaria.

In pensione anche con 780 settimane di contributi, ecco quando si può nel 2024

Leggere l’estratto conto dei contributi e soprattutto, saperlo interpretare è fondamentale per poter arrivare alla pensione di vecchiaia che ricordiamo si centra con

  • 67 anni di età;
  • 20 anni di contributi (1040 settimane di contribuzione).

Nell’estratto conto i periodi di contribuzione sono segnati in anni, mesi o settimane. Il giusto calcolo della contribuzione necessaria per le pensioni di vecchiaia si fa in settimane. Ecco perché a 67 anni di età gli interessati devono raggiungere 1040 settimane di contributi previdenziali versati. Ogni anno pieno di contributi vale 52 settimane, ma sempre che il minimale contributivo utile per l’accredito di un anno intero di contributi venga superato. Non sempre 52 settimane di contribuzione significano un anno valido per la pensione. Lavori part time, oppure pagati poco come retribuzione, possono mettere a rischio il completamento dell’intero anno di contribuzione come utile alla prestazione pensionistica di vecchiaia. Chi non centra i 1040 contributi settimanali versati, rischia di perdere il diritto alla pensione. E se non è un lavoratore che ha cominciato a lavorare dopo il 1995 (per i contributivi puri c’è la pensione a 71 anni con 5 anni di contributi), la pensione viene persa per sempre. A meno che non si sfrutta una soluzione alternativa. Perché è possibile andare in pensione anche con 780 settimane di contributi, ma solo in determinate circostanze.

In pensione anche con 780 settimane di contributi, quando accade?

Anche se sono piuttosto complicate da centrare, ci sono soluzioni che consentono di andare in pensione anche con 780 settimane di contributi. Tradotto in anni, si può andare in pensione pure con 15 anni di contributi. E sempre a 67 anni di età. L’importante è trovarsi in determinate condizioni. In primo luogo infatti è necessario essere alternativamente in possesso dei seguenti 3 requisiti:

  • 15 anni di contributi versati prima del primo gennaio 1993;
  • autorizzazione alla prosecuzione volontaria ottenuta prima del primo gennaio 1993;
  • 10 anni di carriera coperti da meno di 52 settimane di contributi per anno, anzianità assicurativa vecchia di almeno 25 anni.

Si tratta, com’è evidente, delle tre deroghe Amato, che anche nel 2024 potrebbero risultare ancora attive.