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In pensione anticipata con 35 anni di contributi, ecco a che età

Come si può andare in pensione con 35 anni di contribuzione versata e perché cambia molto in base alla data di maturazione dei requisiti.

Servono 42 anni e 10 mesi di contributi agli uomini per andare in pensione nel 2024 con le pensioni anticipate ordinarie. Per le donne bastano invece 41 anni e 10 mesi. Invece ne bastano 41 anni per uscire come precoci o con la quota quota 103. E se non si arriva a superare i 40 anni di contributi come si fa? La domanda sicuramente è comune a molti. Ed oggi analizzeremo alcune soluzioni che per esempio consentono di accedere alla quiescenza con 35 anni di versamenti.

In pensione anticipata con 35 anni di contributi, ecco a che età

Alcuni contribuenti hanno hanno la possibilità di sfruttare alcune misure ed alcuni canali di uscita dal lavoro anche non arrivando a quelle carriere lunghe oltre 40 anni citate in premessa. Molto dipende dal lavoro svolto, dal genere o da altri fattori personali del contribuente. La prima misura che permette di uscire ben presto dal lavoro senza 40 anni di contributi ma semplicemente arrivando a 35 anni è opzione donna. In pensione anticipata con 35 anni di contributi è una facoltà che le donne anno grazie a questa misura. Fino al 2022 potevano uscire le lavoratrici che avevano maturato entro il 31 dicembre 2021:

  • 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti;
  • 59 anni di età per le lavoratrici autonome;
  • 35 anni di contributi previdenziali versati.

Le lavoratrici che anche oggi si trovano ad aver maturato quei requisiti in tempo utile per sfruttarli (31 dicembre 2021, ndr) possono andare in pensione anche oggi.

Come lasciare il lavoro ed a che età con 35 anni di contributi


Per tutte quelle che non hanno completato i requisiti entro la fine del 2021 la pensione con 35 anni di versamenti si centra con requisiti diversi. Che dal 2023 al 2024 sono cambiati e quindi sono diversi a seconda che l’interessata li abbia raggiunti entro la fine del 2022 o del 2023.

Per quante hanno completato i requisiti nel 2022, i limiti sono:

  • 58 anni di età per le licenziate o per le dipendenti di alcune aziende in crisi;
  • 58 anni di età per le caregivers e per le invalide con due o più figli;
  • 59 anni di età per le caregivers e le invalide con un solo figlio avuto;
  • 60 anni di età per caregivers e invalide senza figli;

Per quelle che invece hanno completato i requisiti nel 2023, i limiti sono:

  • 59 anni di età per le licenziate o per le dipendenti di alcune aziende in crisi;
  • 59 anni di età per le caregivers e per le invalide con due o più figli;
  • 60 anni di età per le caregivers e le invalide con un solo figlio avuto;
  • 61 anni di età per caregivers e invalide senza figli;
  • 35 anni di contributi previdenziali versati.

Come è evidente sono cambiate le età di uscita dal lavoro. Sono rimasti inalterati i 35 anni di contributi, il meccanismo della finestra si 12 mesi per le dipendenti e di 18 mesi per le autonome. Ma è stata ridotta la platea delle beneficiarie visto che dal 2023 le sole che possono rientrare nella misura sono:

  • licenziate o assunte in aziende che hanno avviato tavoli di crisi ministeriali;
  • caregivers che da 6 mesi assistono un parente tra quelli ammessi, disabile grave;
  • invalide al 74% almeno.