Pensioni 2025: ecco le date di nascita dei lavoratori che andranno in pensione Pensioni 2025: ecco le date di nascita dei lavoratori che andranno in pensione

In pensione con 64 anni di età nel 2023, ecco tutte le opportunità 

Anche nel 2023 qualcuno potrà uscire dal lavoro e andare in pensione a 64 anni di età.

Anche nel 2023 sarà possibile per molti raggiungere la pensione a 64 anni di età. Infatti anche se la quota 102 sparirà e non sarà più utilizzabile, resterà in vigore un’altra misura molto importante che potrebbe fare al caso di quanti sono desiderosi di uscire dal lavoro tre anni prima della pensione di vecchiaia ordinaria. E tra l’altro 64 anni è l’età su cui qualcuno avanza ipotesi di nuove misure con le nuove riforme che il governo potrebbe andare a varare. In pensione con 64 anni di età nel 2023 è una cosa possibile e vedremo come.

 
Come vado in pensione a 64 anni nel 2023? 

 
La pensione anticipata contributiva è quella prestazione che consente a chi ha raggiunto già 64 anni di età ed ha già completato vent’anni di contributi versati di anticipare la quiescenza di tre anni rispetto alla uscita con la vecchiaia ordinaria. In pratica con la stessa contribuzione prevista per la quiescenza di vecchiaia ordinaria si può uscire a 64 anni e non a 67 anni. Dal punto di vista dei requisiti però ci sono notevoli differenze. Infatti la quiescenza di vecchiaia ordinaria si centra con due punti: 

  • 67 anni di età; 
  • Vent’anni di contributi versati. 

La pensione anticipata contributiva invece si centra con: 

  • 64 anni di età; 
  • Vent’anni di contributi versati; 
  • Assenza di contribuzione nel sistema retributivo; 
  • Pensione pari a 2,8 volte l’assegno sociale. 

 
Cosa serve per la pensione a 64 anni nel 2023 

 
Sono proprio gli ultimi due requisiti quelli più interessanti e che determinano una notevole differenza tra le due misure. Infatti oltre ai tre anni di anticipo, le differenze riguardano proprio il requisito contributivo e l’importo del trattamento. È necessario che non ci siano contributi versati nel sistema retributivo. Perché il primo contributo versato a qualsiasi titolo dal diretto interessato deve essere non antecedente il primo gennaio 1996. Per quanto riguarda l’assegno invece deve essere liquidato con un importo pari a 2,8 volte l’assegno sociale. E ricordiamo che per il 2022 è pari a 468,28 euro al mese. Significa che per poter accedere a questa prestazione con tre anni di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria, è necessario raggiungere una pensione pari ad almeno 1.110 euro al mese. In pensione con 64 anni di età nel 2023 è una opzione che passa da questa misura appena spiegata, ma sempre al raggiungimento di tutti i requisiti utili.