Andare in pensione a 57 o 62 anni di età? Difficile direbbe qualcuno. E se aggiungiamo pensione a 57 o 62 anni di età e con solo 20 anni di contributi? In questo casi qualcuno direbbe che è impossibile. Eppure esiste una concreta possibilità di andare in pensione subito con questa età e con tali carriere contributive. E non parliamo di invalidi o di Legge 104. Perché non parliamo di prestazioni legate a chi ha subito una grave riduzione della possibilità di lavorare, sia specifica che generica. La possibilità di andare in pensione parte da una misura poco conosciuta, ma potenzialmente vantaggiosa, e che tira dentro alla normale pensione INPS anche i fondi pensione integrativi. La misura è la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA).
In pensione già a 57 o 62 anni, ecco come prendere subito la rendita nel 2025
Con la legge di Bilancio di quest’anno sono entrate in funzione alcune misure che tirano dentro delle pensioni anticipate i fondi pensione integrativi. Parliamo quindi di previdenza complementare.
Si tratta di fondi pensione privati a cui un lavoratore è libero di iscriversi e quindi di versare.
Per esempio per raggiungere le soglie di pensione minima utili alle pensioni contributive a 64 anni, quando serve un trattamento pari almeno a 3 volte l’Assegno Sociale, ecco che si può usare anche a quanto guadagnato di rendita nei fondi pensione integrativi.
Versamenti che il contribuente lungimirante ha iniziato a fare per rendere la vecchiaia più dignitosa arrotondando la pensione INPS futura. E che adesso possono tornare utili anche per anticipare la pensione.
Il potenziamento della previdenza integrativa è argomento centrale anche quando ci sono gli incontri tra governo e sindacati in materia previdenziale. Ma di previdenza integrativa si parlò anche tempo fa, quando fu varata una misura che ancora oggi è attiva e che non tutti conoscono. Ma che permette di andare in pensione già a 57 o 62 anni.
La RITA è un meccanismo che non rientra nel sistema previdenziale INPS, perché non è di previdenza obbligatoria ma di previdenza complementare. Ed è una soluzione che finisce con l’offrire una specie di pensione di accompagnamento alla vera e propria pensione di vecchiaia a 67 anni.
In pensione a 57 e 62 anni con la RITA, ecco come fare
La RITA può essere sfruttata per godere di un anticipo del pensionamento da parte di ex lavoratori oggi disoccupati. E disoccupati da almeno 24 mesi. A condizione però che abbiano almeno 20 anni di contributi versati all’INPS e che si trovino ad aver raggiunto almeno i 57 anni di età. Perché la prestazione è fruibile per chi si trova a non più di 10 anni dalla pensione di vecchiaia ordinaria. C’è anche una versione meno appetibile ma lo stesso favorevole di RITA ed è quella destinata a
lavoratori che hanno almeno 62 anni di età a prescindere dalla durata della loro disoccupazione. In ogni caso la RITA prevede che siano stati versati almeno 5 anni di contributi al fondo pensione privato.
Per sfruttare la RITA non ci sono vincoli di platea. la prestazione è appannaggio di qualsiasi lavoratore che rispetta le condizioni prima esposte. Quindi possono sfruttarla tanto i lavoratori del settore privato che i lavoratori del settore pubblico.