Nel 2024 con un vincolo in meno si aprono le porte della pensione anche a chi oggi non ci riesce. Il governo ha inasprito quota 103 e l’Ape sociale? tutto vero, ma ha anche facilitato l’accesso alle pensioni di vecchiaia. Ecco cosa cambia e perché diciamo questo al contrario di chi reputa tutto “nero” l’operato del governo.
In pensione nel 2024, via un vincolo e in pensione anche chi oggi non ci riesce
Quota 103 diventa meno favorevole per i lavoratori. Si passa a finestre di 7 mesi per i privati e 9 mesi per il settore pubblico (erano rispettivamente di 3 e 6 mesi le finestre). E soprattutto, la pensione diventa contributiva come importo, quindi più bassa. L’Ape sociale passa per tutti a 36 anni di contributi (erano 30 per invalidi, caregivers e disoccupati). Inasprimenti per queste misure in deroga ai requisiti ordinari. Ma per le pensioni di vecchiaia una novità arriva, ed è positiva per i lavoratori. Oggi la pensione di vecchiaia si centra con 20 anni di contributi versati e con 67 anni di età. Ma se il lavoratore ha contributi solo contributivi, perché versati dopo il 31 dicembre 1995, oltre ad età e contributi bisogna arrivare ad una pensione pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale, altrimenti in pensione solo a 71 anni di età. Significa che son una pensione sotto i 754 euro al mese, nulla da fare e bisogna restare al lavoro (assegno sociale 2024 pari a 503,27 euro al mese).
Pensioni a prescindere dall’importo nel 2024
Nel 2024 probabilmente l’assegno sociale salirà di importo per via del tasso di inflazione. Questo significa che per il 2024 sarebbe ancora più complicato arrivare ad una cifra superiore a 1,5 volte l’assegno sociale per poter andare in pensione. Ma il governo come dicevamo ha fermato questo requisito aggiuntivo per poter andare in pensione. Anche per i contributivi puri infatti viene meno il vincolo dell’importo della pensione. Quindi anche chi ha compiuto i 67 anni quest’anno e non ha potuto prendere il trattamento per via di questo importo minimo, nel 2024 potrà farcela a prescindere da ciò che andrà a prendere di trattamento. Equiparati i lavoratori privi di contributi nel regime retributivo con tutti gli altri? a dire il vero qualcosa forse non andrà esattamente così. Infatti va ricordato che per i contributivi puri la pensione di vecchiaia non gode di integrazioni e maggiorazioni. Invece per chi rientra nel sistema misto se il trattamento è troppo basso la pensione viene alzata da queste cifre aggiuntive. Significa che probabilmente il contributivo puro percepirà di pensione ciò che gli esce fuori dal calcolo del trattamento. Ma forse per chi in pensione rischiava di non andarci, è il male minore.