Andare in pensione a 61 anni e 7 mesi di età oppure farlo a 63 anni e 5 mesi di età. Questi sono i vantaggi che derivano da due misure che si rivolgono a dei lavoratori che in base alla tipologia di lavoro che svolgono possono rientrare nell’una o nell’altra misura. Vantaggi diversi, perché diverse sono le due misure.
In pensione oltre 5 anni prima, ecco perché si può, controlla se anche tu hai la possibilità
Quando in materia pensioni si parla di uscite in anticipo, il riferimento non può che essere quello al lavoro usurante e al lavoro gravoso. Che, contrariamente a quello che qualcuno può pensare, non sono la stessa cosa. Il lavoro usurante è quello svolto da:
- lavoratori delle galleria, delle cave e delle miniere;
- addetti all’asportazione dell’amianto;
- lavoratori che svolgono l’attività in spazi ristretti e angusti o con costante esposizione alle alte temperature o in cassoni ad aria compressa;
- palombari;
- addetti alla lavorazione del vetro cavo;
- addetti agli altiforni;
- lavoratori notturni che per almeno 6 ore al giorno svolgono l’attività tra le 24:00 e le 05:00 e per un minimo 64 giorni per anno solare;
- lavoratori notturni che per almeno 3 ore al giorno svolgono l’attività tra le 24:00 e le 05:00 e per tutto l’anno;
- operaio della linea a catena in processi produttivi di serie e a ripetizione ciclica;
- autisti di bus e altri mezzi di trasporto pubblico con capienza complessiva minima di 9 persone.
Per lavoro gravoso invece si intendono le attività di:
- camionisti;
- macchinisti dei convogli ferroviari e personale ferroviario viaggiante;
- gruisti;
- infermieri ed ostetriche delle sale operatorie e delle sale parto impegnati in turni comprensivi anche le notti;
- conciatori di pelli e pellicce;
- addetti servizi di pulizia senza qualifica;
- facchini;
- maestri ed educatori di asilo nido e scuola dell’infanzia;
- lavoratori edili;
- operatori ecologici e addetti alla separazione o alla raccolta dei rifiuti in genere;
- badanti e addetti alla cura di persone non autosufficienti;
- lavoratori agricoli;
- lavoratori marittimi;
- pescatori;
- operai siderurgici.
Lavori usuranti in pensione prima dei 62 anni
I lavori usuranti consentono a chi li ha svolti per 7 degli ultimi 10 anni di carriera o per la metà della vita lavorativa, di andare in pensione a 61 anni e 7 mesi di età, con almeno 35 anni di contributi. In questo caso però occorre maturare la quota 97,6 per i dipendenti e 98,6 per gli autonomi. Una quota che cambia anche per i lavoratori notturni in base al numero di notti di lavoro annualmente svolte. E quando cambia la quota cambia l’età di uscita che sale per esempio a 62,7 anni per gli autonomi.
I lavori gravosi permettono di uscire dal servizio con l’APE sociale. E nel 2024 si può uscire a 63,5 anni di età e con 36 anni di contributi. Sempre i lavori gravosi possono andare in pensione con la quota 41 per i precoci. E senza alcun limite di età ma con almeno 41 anni di contributi, almeno 35 anni di contributi effettivi ed almeno un anno versato anche in maniera discontinua prima dei 19 anni.