Una pensione a partire dai 61 anni e 7 mesi di età con 35 anni di contributi versati. E non è una nuova misura, non è una misura sperimentale e non è nemmeno una misura con particolari limiti per quanto riguarda tagli, penalizzazioni e calcoli dell’assegno. La pensione prima dei 62 anni di età è una possibilità ormai fissa del sistema, che non ha scadenza. La misura in questione viene considerata uno scivolo perché permette di lasciare il lavoro oltre 5 anni prima della pensione di vecchiaia ordinaria. Da 67 anni di età a 61,7 anni di età. E se si considera la soglia minima di contributi della pensione anticipata ordinaria, cioè i famosi 42 anni e 10 mesi, con questa misura si esce con 7 anni e 10 mesi di lavoro in meno.
In pensione prima dei 62 anni e come si calcola la quota 97,6
La pensione a partire dai 61,7 anni e con 35 anni è il cosiddetto scivolo usuranti, misura non certamente nuova, ma assai utile per molti lavoratori. Il limite dei 61 anni e 7 mesi di età è la soglia anagrafica utile allo scivolo, anche se bisogna raggiungere sempre non meno di 35 anni di contributi come età contributiva. La misura però ha un terzo requisito. La somma di età e contributi deve dare quota 97,6. E sono valide anche le frazioni di anno. Per uscire esattamente a 61 anni e 7 mesi infatti occorrono 35 anni e 11 mesi di lavoro. Così come uscire con esattamente 35 anni di contributi necessita di 62 anni ed 11 mesi di età. Le combinazioni possibili per completare la quota 97,6 sono tante.
Ecco chi può andare in pensione prima dei 62 anni
La misura non riguarda l’intera categoria dei lavoratori ma ha una platea limitata. Infatti possono andare in pensione con questo scivolo usuranti:
- Addetti al lavoro notturno;
- Addetti al lavoro sulla linea a catena;
- Lavoratori addetti alla conduzione dei mezzi di trasporto pubblico con capienza complessiva non inferiore a nove posti;
- Lavoratori che svolgono la loro attività in gallerie, cave o miniere;
- Addetti al lavoro svolto in cassoni ad aria compressa;
- Palombari;
- Lavoratori soggetti ad esposizione alle alte temperature;
- Addetti alla trasformazione del vetro cavo;
- Lavoratori che svolgono la loro attività in spazi stretti e angusti.
Solo per i lavoratori dipendenti alle prese con queste attività lavorative, la quota 97,6 è quella giusta. Per gli autonomi, sempre se alle prese con queste attività, la quota sale a 98,6.