Se perde un lavoro un ventenne, è un grave problema oggi visto che le occasioni di trovare un nuovo lavoro latitano. Se invece il lavoro lo perde un sessantenne o un over 60, la situazione è ben più grave. Perché una persona piuttosto avanti con gli anni difficilmente trova un nuovo lavoro. E allora ecco che c’è chi pensa a cosa accade dopo aver perso il lavoro. Perché dopo il lavoro, se viene perso involontariamente, c’è l’indennità per disoccupati INPS. Ma dopo la Naspi, che dura per un determinato periodo, cosa c’è?
In pensione subito questi disoccupati a 60 come a 63 anni di età
Chi ha perduto il lavoro e magari ha perso pure la Naspi dopo averla presa tutta, non può fare altro che puntare a tre soluzioni. La prima è quella senza dubbio più complicata. Parliamo del trovare un nuovo lavoro che come detto tutto è tranne che facile. La seconda soluzione è quella del sussidio contro la povertà. Una volta si chiamava Reddito di Cittadinanza mentre oggi Assegno di Inclusione. Ma si tratta di sussidi che sono collegati all’ISEE. E chi ha finito di prendere la Naspi adesso, significa che probabilmente nel 2022 aveva stipendio o aveva già l’indennità per disoccupati. E dal momento che l’ISEE 2024 guarda ai redditi 2022, difficilmente si rientra nei limiti ISEE e reddituali utili all’Assegno di Inclusione. Bisogna passare dall’ISEE corrente, con tutte le sfaccettature che questa versione ha a partire dalla sua durata limitata a 6 mesi. E dalla necessità di dimostrare di aver subito una grave riduzione reddituale per poter percepire l’aiuto. La terza via è quella delle pensioni. Perché chi dopo il lavoro e la Naspi ha determinate caratteristiche può andare in pensione prima.
Le pensioni per i disoccupati, ecco due strade
A 62 anni un disoccupato può scegliere la strada della quota 103. Può andare in pensione con 41 anni di contributi versati una volta raggiunti i 62 anni di età. La quota 103 prevede il penalizzante calcolo contributivo ed è un fattore da considerare. Soprattutto da chi ha, di questi 41 anni di contributi, almeno un anno versato prima dei 19 anni di età. In questo caso un disoccupato che da tre mesi ha terminato di prendere la Naspi, può richiedere la pensione con quota 41 per i precoci, a prescindere da quanti anni ha. Se invece i contributi sono pari ad almeno 30 anni, a 63 anni e 5 mesi di età un disoccupato può richiedere l’Ape sociale. In questo caso può godere di un trattamento senza tredicesima, senza maggiorazioni e senza assegni familiari, che può arrivare a massimo 1.500 euro al mese per 12 mesi all’anno fino a raggiungere i 67 anni di età.