Una delle misure più utilizzate dai lavoratori che hanno da assistere un parente disabile sono i permessi retribuiti. Parliamo dei tre giorni di permessi retribuiti derivanti dalla legge 104.
Un lavoratore che ha un parente disabile a cui deve prestare assistenza può usufruire di questa agevolazione. Che permette loro di non consumare le ferie per i giorni in cui la presenza al lavoro non è possibile per le esigenze dell’invalido. E che permette loro di ottenere comunque la retribuzione spettante per questi 3 giorni mensili di assenza.
Infatti sono in tutto 3 i giorni che ogni invalido garantisce i permessi a chi lo assiste. Da tempo non esiste più il referente unico. pertanto i 3 giorni di permesso mensile, che restano comunque sempre 3 a invalido, possono essere sfruttati anche da più individui.
Ma le novità su questi permessi non finiscono mai. Anzi, adesso ne arrivano alcune che rischiano di essere una autentica rivoluzione.
Invalidi e permessi legge 104: prenotazione dell’assenza, freno ai permessi orari e poi?
La legge 104 prevede il diritto di assentarsi dal lavoro per tre giorni al mese. Si tratta di permessi retribuiti. Che l’interessato può usare anche frazionati ad ore. Al riguardo nel 2024 una recente ordinanza della Cassazione (Ordinanza numero 26417 del 10 ottobre 2024), chiarisce molti aspetti dei permessi secondo la legge 104/1992. L’uso e l’abuso dei permessi sono sotto la lente di ingrandimento sempre.
Si parte dal criterio di assistenza nell’ordinanza prima citata. Assistere un disabile non deve necessariamente prevedere la presenza fisica del lavoratore in permesso presso l’abitazione del familiare disabile. Le finalità dei giorni di permesso per non sfociare nell’abuso devono essere espressamente quelle che si relazionano con le necessità dei disabili. Inoltre, anche se frazionabili, i permessi vanno intesi come giornalieri. E proprio sulla frazionabilità che ci sono in discussione proposte che vogliono eliminare questa facoltà. Questo perché anche la Cassazione sottolinea che non si tratta di abuso dei permessi se l’assistenza al parente disabile è prestata nella stessa giornata di assenza, ma in orari non perfettamente coincidenti con il turno di lavoro da cui il dipendente si assenta.
Ecco le regole sui permessi retributivi con la legge 104
L’abuso dei permessi legge 104 è sempre un fenomeno largamente diffuso. E per questo che spesso sono i giudici ad essere chiamati a dirimere contenziosi tra aziende e lavoratori. Già oggi comunque ci sono delle limitazioni molto importanti che finiscono con il limitare le possibilità di abuso dei permessi.
In genere, anche se sono obbligatori e non possono essere negati, i permessi per la legge 104 vanno concordati, ove possibile e al netto di urgenze imprevedibili. Bisogna che si trovi il giusto equilibrio tra esigenze del lavoratore e quindi del disabile e le esigenze lavorative del datore di lavoro. Bisogna di fatto programmare se non addirittura prenotare le assenze con i permessi retribuiti. Ci sono delle specifiche e vecchie direttive del Ministero del Lavoro che ove possibile e senza minare il diritto ad essere assistito del disabile, se il dipendente può individuare preventivamente le giornate di assenza, deve concordare con il datore di lavoro. Una sorta di programmazione delle assenze che favorisce il datore di lavoro circa la prosecuzione senza intoppi delle attività lavorative e di produzione.