Per gli invalidi è necessario attendere un anno in più: la sperimentazione su prolunga a tutto il 2026 e l’accertamento della disabilità con la valutazione di base fino al 31 dicembre 2026 sarà limitata solo a coloro che risiedono in una delle 20 province in cui è in atto la sperimentazione.
La sperimentazione della riforma dell’invalidità, infatti, è stata estesa da 12 a 24 mesi e durerà dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026. La cosa positiva è che alle 9 province inizialmente previste per la sperimentazione se ne sono aggiunte altre undici.
Cosa prevede la riforma?
Con il messaggio 766 del 3 marzo 2025 l’Inps fornisce importanti chiarimenti per gli invalidi.
La riforma della disabilità, prevista dal dlgs 62 del 3 maggio 2024 è entrata in vigore il 30 giugno 2024 e prevede:
- una nuova definizione della condizione di disabilità e di accertamento della stessa;
- l’affidamento all’INPS dell’esclusiva competenza medico-legale sulla “valutazione di base” della condizione di disabilità;
- l’adozione della Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute – International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF), congiuntamente alla versione adottata in Italia della Classificazione internazionale delle malattie (ICD) dell’Organizzazione mondiale della sanità;
- l’unificazione in un’unica procedura, ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104, degli accertamenti della condizione di invalidità civile, cecità civile, sordità, sordocecità, disabilità ai fini dell’inclusione scolastica ai sensi del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, e disabilità ai fini dell’inclusione lavorativa ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68;
- una successiva “valutazione multidimensionale” della disabilità, che prevede la realizzazione di un progetto personalizzato e partecipato.
L’articolo 33, comma 1, del medesimo decreto legislativo ha inizialmente previsto un periodo di sperimentazione relativo a tutto l’anno 2025
Sperimentazione riforma invalidità
La sperimentazione della riforma della disabilità consiste in un nuovo approccio all’accertamento dell’invalidità civile. Per l’inclusione scolastica e lavorativa sarà prevista la valutazione multidimensionale con la realizzazione di un progetto personalizzato.
Inizialmente la riforma doveva entrare in vigore il 1° gennaio 2025, dopo la sperimentazione di un anno in 9 province: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari, Trieste. La sperimentazione, poi era limitata a patologie come sclerosi multipla, diabete di tipo 2, disturbi dello spettro autistico.
I confini della sperimentazione, però, sono stati estesi:
- la durata è di 24 mesi e fino al 31 dicembre 2026;
- province sono statele allargate a 20 e riguarda anche Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, provincia autonoma di Trento, Aosta;
- l’elenco delle patologie comprende anche artrite reumatoide, cardiopatie, broncopatie, malattie oncologiche.
La riforma allunga i tempi
Gli invalidi che non risiedono in una delle 20 province interessate dalla sperimentazione, quindi, dovranno attendere il 2027 per essere partecipi delle novità previste.
La Legge 15/2025 ha rinviato di 12 mesi l’entrata in vigore a livello nazionale e la sperimentazione iniziata il primo gennaio 21025 si concluderà solo il 31 dicembre 2026.
Il nuovo regolamento, che richiede l’aggiornamento delle definizioni e dei criteri utilizzati per le valutazioni, entrerà in vigore a partire dal 30 novembre 2026. In ogni caso i diritti riconosciuti dalla vigente normativa (in vigore fino a fine 2026) potranno essere mantenuti anche negli anni a venire. Prestazioni, agevolazioni e contributi già erogati o che in ogni caso spettano al 31 dicembre 2026 sono fatti salvi da qualsiasi intervento normativo.
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