Alcuni titolari di prestazioni di invalidità civile devono adempiere all’obbligo della visita di revisione periodica per poter continuare a percepire i benefici che queste prestazioni offrono. L’Inps sottopone a visita periodica gli invalidi che percepiscono il relativo assegno. Per non rischiare di vederselo sospeso o addirittura revocato, la revisione è obbligatoria. In altri termini, l’invalido per continuare a fruire dell’assegno deve presentarsi con cadenza periodica alle visite a cui è convocato. Proprio su questo adempimento da tempo sono sopraggiunte alcune novità da parte dell’Inps con tanto di note e conferme che sono pubbliche sul sito dell’Istituto. Ma come funziona l’adempimento e come fare nel 2023 sono argomenti da approfondire con questa dettagliata guida.
La visita di revisione per l’invalidità civile, come funziona
Ogni anno, ogni biennio o ogni tre anni, tutto dipende da cosa stabilisce la Commissione Medica Legale. Infatti i medici accertatori, facendo riferimento alle patologie a carico di ogni soggetto interessato, stabiliscono la cadenza di queste visite periodiche di revisione. Va ricordato che la prestazione, almeno inizialmente, non è definitiva ma temporanea. L’assegno ordinario di invalidità ha una durata massima prestabilita. L’assegno, riconosciuto a causa di un’infermità, dura al massimo 3 anni. E va rinnovato proprio per il tramite di queste visite di revisione. In pratica occorre dimostrare tramite visita medica presso le competenti commissioni prima citate, che la gravità delle patologie sia la stessa che ha dato diritto inizialmente alla approvazione dell’istanza. In linea generale alla terza conferma l’assegno passa ad essere definitivo.
Cosa devono sapere gli invalidi
Con un vecchio messaggio (n° 926 del 25 febbraio 2022), ma ancora attuale, l’Inps ha spiegato il funzionamento delle nuove procedure di convocazione a visita di revisione. Nuove procedure e nuova organizzazione di queste visite di revisione per l’invalidità civile con relativa semplificazione dell’adempimento con tanto di strumenti digitali e tecnologici indirizzati a rendere più veloci e meno onerose le procedure. Entrate in funzione nel 2022, queste nuove procedure sono in vigore pure oggi. Resta come sempre in capo all’Inps l’onere di accertare sia l’effettiva presenza di patologie che danno diritto a ricevere l’assegno ordinario di invalidità, che la loro permanenza per gli anni successivi. La convocazione a visita quindi, parte sempre dall’Inps e con debito anticipo. La nuova procedura di revisione si differenzia dalle precedenti ed è fatta in step. Il primo passaggio è quello della segnalazione di imminente convocazione a visita di revisione. Per i beneficiari delle prestazioni collegate all’invalidità civile, almeno 120 giorni prima della data prestabilita per la visita, l’Inps invia una comunicazione.
Tutti i vari step della convocazione a visita di revisione per gli invalidi
Con questa comunicazione via posta ordinaria, oltre che segnalare la data di visita, si invita l’interessato o chi per lui, a provvedere a fornire alcuni documenti all’Inps. Infatti nella missiva c’è l’invito ad utilizzare il servizio telematico presente sul sito “Inps.it”, per l’invio della documentazione sanitaria. Una netta semplificazione dal momento che chi ha le credenziali di accesso ai servizi telematici dell’Inps, può fornire con netto anticipo all’Istituto, alcune documentazioni che serviranno per confermare il diritto alla prestazione. Naturalmente la procedura è nell’area riservata dell’Istituto, quella denominata “My Inps”. Si può accedere come sempre con le credenziali Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale), con la CIE (Carta di Identità Elettronica) o con la CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
I tempi tecnici così si dimezzano notevolmente
Ricapitolando, in prossimità della scadenza dei tre anni di fruizione della prestazione legata all’invalidità civile, l’Inps scrive ai diretti interessati. Almeno 4 mesi prima arriva la comunicazione dell’Inps con l’invito a fornire eventualmente la documentazione sanitaria prima di recarsi a visita. Tale documentazione deve pervenire almeno entro i 40 giorni dalla data di ricevimento della missiva dell’Inps. Il notevole vantaggio di questa procedura così largamente anticipata, può essere anche la conferma d’ufficio e senza visita delle prestazioni. Questo se la commissione accertatrice considererà buone le documentazioni inviate. E se le patologie sono così gravi ed evidenti già dalla sola lettura della certificazione sanitaria inviata. In questo caso la visita potrebbe essere considerata, sempre dalla Commissione Medica, come inutile. Solo se la documentazione è considerata insufficiente, occorrerà presentarsi alla visita medica per evitare la sospensione della prestazione o eventualmente, la sua revoca.
Invalidità civile: la convocazione a visita diretta
Quindi, se la documentazione non è ritenuta valida o sufficiente per approvare la conferma di ulteriori tre anni di prestazione, l’invalido, e quindi il diretto interessato alla procedura, è chiamato a visita. In presenza di documentazione non idonea, o di mancata trasmissione di documentazione medica integrativa, gli interessati saranno convocati a visita diretta. La convocazione può essere presso l’Unità Operativa Complessa (UOC) o l’Unità Operativa Semplice (UOS) . E presentarsi è assolutamente obbligatorio. Queste Unità competenti per territorio, potrebbero convocare a visita l’invalido in una data non coincidente con la scadenza dei tre anni. La convocazione può essere prodotta tramite posta raccomandata con ricevuta di ritorno, ma anche tramite sms o telefonata. Tutto dipende dai dati che l’Inps ha a disposizione nella banca dati per quanto concerne i contatti che l’invalido ha rilasciato all’Istituto Previdenziale.
Cosa si rischia a non presentarsi alla visita e come comunicare impedimento
La mancata presentazione alla visita porta alla immediata sospensione della prestazione. Come sempre accade con le pratiche Inps, le sospensioni hanno una durata limitata. Anche in questo caso la mancata presenza ad una visita, porta alla sospensione dell’assegno di invalidità fino a visita effettuata. Ma se questa cade entro 90 gironi dalla comunicazione di avvenuta sospensione della prestazione. Decorso questo termine infatti si va incontro alla revoca della prestazione stessa Si rammenda che per impedimenti oggettivi, si può rinviare la visita. Infatti qualora non è possibile presentarsi alla visita di revisione alla data stabilita dall’Istituto di Previdenza Sociale, occorrerà fornire le giustifiche del caso. Vanno spedite con tanto di documentazione ufficiale, le giustificazioni relative al fatto che non si è potuto partecipare a visita. Se le motivazioni corredate dalle opportune documentazioni sono ritenute valide dall’Inps, si provvede immediatamente a nuova convocazione a visita. Durante il periodo intercorrente tra la scadenza del triennio e la data di visita, se quest’ultima è successiva e non allineata con la precedente, l’interessato continuerà ad avere i diritti derivanti dalla prestazione stessa.