Anche se si è ancora in attesa del decreto attuativo che renda operativa la nuova indennità di sostegno per i lavoratori autonomi che risultano iscritti alla Gestione Separata INPS. Non si tratta di una vera e propria indennità di disoccupazione visto che per gli autonomi non interviene un licenziamento, quanto di un sostegno che garantisce la continuità reddituale.
Attualmente è prevista in via sperimentale per un triennio, dal 2021 al 2023 e può essere chiesta, nei 3 anni, una sola volta. Vediamo di cosa si tratta.
ISCRO, caratteristiche dell’indennità
Un pò sulla fasariga della Naspi è prevista una indennità mensile per 6 mesi ma solo quando il professionasta si trova in difficoltà economica e ha un reddito inferiore agli 8mila euro. Proprio come la disoccupazione per i dipendenti prevede l’obbligo per l’autonomo, di seguire un percorso formativo. A differenza della Naspi, però, il periodo non è coperto da contribuzione figurativa.
L’ISCRO ancora non è in vigore, visto che si attende il decreto attuativo che dovrà definire oltre alla modalità di accesso anche gli obblighi formativi per i beneficiari.
Mentre attendiamo, però, che l’ISCRO entri in vigore vediamo quali sono le sue caratteristiche.
Quali requisiti per l’accesso? Per avere diritto all’indennità è necessario essere titolari di una Partita IVA da almeno 4 anni per la stessa attività per cui si è iscritti alla Gestione Separata e non essere titolari di una pensione diretta. Inoltre è necessario non essere iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria e non percepire il reddito di cittadinanza.
I requisiti per l’accesso riguardano anche la situazione reddituale e nello specifico il lavoratore autonomi deve trovarsi in una situazione di difficoltà: il reddito di lavoro autonomo dell’anno precedente alla presentazione della domanda di ISCRO deve essere inferiore del 50% rispetto alla media dei 3 anni precedenti e nell’anno precedente la presentazione della domanda il reddito non deve essere superiore a 8145 euro.
Quali importi di ISCRO spettano? L’importo mensile, per una durata di sei mesi, è pari al 25% (su base semestrale) dell’ultimo reddito dichiarato ma in ogni caso non potrà superare gli 800 euro al mese e non potrà essere inferiore ai 250 euro mese.
La decorrenza del trattamento scatta il mese successivo a quello di presentazione della domanda e nel corso della fruizione non deve essere chiusa la Partita IVA, pena la sospensione del beneficio.
Domanda ISCRO: come abbiamo già detto nel triennio di sperimentazione la domanda può essere presentata una sola volta. La domanda va presentata entro il 31 ottobre di ognuno degli anni si sperimentazione riferita, in ogni caso, all’anno precedente. Per le domande presentate entro il 31 ottobre 2021, quindi, si farà riferimento all’anno di imposta 2020.