Ecco le novità che riguardano la Dichiarazione Sostitutiva Unica per rinnovare l'ISEE 2025, cambia l'anno di riferimento e poi? Ecco le novità che riguardano la Dichiarazione Sostitutiva Unica per rinnovare l'ISEE 2025, cambia l'anno di riferimento e poi?

ISEE 2025, l’elenco di tutte le novità per il corretto rinnovo della DSU

Ecco le novità che riguardano la Dichiarazione Sostitutiva Unica per rinnovare l’ISEE 2025, cambia l’anno di riferimento e poi?

Dal 3 gennaio 2025 è partita la corsa al rinnovo dell’ISEE. Tutti i percettori di prestazioni a carattere assistenziale, bonus e agevolazioni devono rinnovare per forza di cose l’ISEE. L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è lo strumento che ogni famiglia o contribuente deve avere in corso di validità per accedere a queste prestazioni. Ma cosa cambia tra l’ISEE 2024 e l’ISEE 2025? La domanda è comune a tante famiglie che adesso devono provvedere come ogni anno a presentare la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) utile per l’ISEE. Cambia l’anno di riferimento di patrimonio e reddito di un nucleo familiare, ma non solo. Perché si registra una novità che va meglio approfondita.

ISEE 2025, l’elenco di tutte le novità per il corretto rinnovo della DSU

L’ISEE 2025 è differente dall’ISEE 2024. E non potrebbe essere diversamente altrimenti non si tratterebbe di una certificazione che va rinnovata. L’ISEE 2024 è scaduto il 31 dicembre 2024. Pertanto, ad eccezione di quelle misure come l’Assegno Unico sui figli a carico o l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro per le quali l’INPS a gennaio 2025 utilizzerà se mancante il nuovo, l’ISEE 2024, per tante altre prestazioni prima si rinnova l’ISEE meglio è. Altrimenti c’è il rischio di restare all’asciutto, cioè escludi dalle prestazioni che magari fino alla fine del 2024 sono state regolarmente percepite.
L’ISEE 2025 si differenzia innanzitutto dal precedente per l’anno di riferimento dei redditi e dei patrimoni del nucleo familiare. Per la versione 2024 servivano redditi e patrimoni del 2022. Per l’ISEE 2025 servono redditi e patrimoni 2023. Significa che vanno inseriti nella DSU i redditi provenienti dal modello 730/2024, dal modello Redditi Persone Fisiche 2024 e dalle Certificazioni Uniche 2024. Perché si tratta dei documenti reddituali dei contribuenti che hanno nel 2023 l’anno di imposta di riferimento.
Ed anche i soldi in banca o alle Poste, sui conti correnti, libretti di risparmio, carte di credito e debito e così via dicendo devono essere quelle dei due anni precedenti. Saldo e giacenza media di queste dotazioni bancarie al 31 dicembre 2023 quindi.

Ma cosa altro cambia sull’ISEE 2025?

Se le novità prima citate possono essere considerate di prassi, perché cambiando l’anno cambia anche quello a cui fa riferimento l’ISEE, nello specifico del 2025 cambiano altre cose. Per esempio c’è l’addio all’inserimento di quanto percepito di Assegno unico e Universale sui figli a carico sotto i 21 anni nel calcolo del reddito utile ai fini ISEE. Novità che però va meglio spiegata per evitare fraintendimenti. L’esclusione di questi dati dal calcolo dell’ISEE, che è senza dubbio una notizia positiva per chi vuole ridurre il suo indicatore per rientrare più facilmente in alcune prestazioni, non vale per tutti. O meglio, non vale per tutti gli utilizzi dell’ISEE. Infatti saranno esclusi solo per chi richiede nel 2025 due misure collegate alla genitorialità, ovvero il nuovo bonus nascite da 1.000 euro a figlio nato nel 2025 e il bonus asilo nido, misura da tempo attiva ma potenziata dalla stessa legge di Bilancio che ha deciso di rendere più facile l’accesso alle due misure abbassando la soglia ISEE escludendo l’Assegno Unico nel calcolo dell’indicatore.