A partire da quest’anno vi è una interessante modifica nel calcolo dell’ISEE: i buoni fruttiferi postali e i titoli di stato verranno, difatti, esclusi (fino all’importo di 50mila euro).
Questa novità arriva dalla Legge di Bilancio 2024 (LEGGE 30 dicembre 2023 n. 213) con la quale è stata introdotta, al fine di incentivare gli investimenti dei cittadini nei titoli del debito pubblico e, al fine di promuovere, il risparmio nazionale.
Serve inoltre ad alleggerire il carico fiscale delle famiglie che possiedono questi strumenti finanziari e a rendere l’ISEE ancora più equo. Questa esclusione rappresenta un’ottima misura di favore per coloro che possiedono i buoni postali o i titoli di Stato italiani.
Quando entrerà, dunque, effettivamente in vigore?
Per quanto il decreto ha ottenuto il parere favorevole della Conferenza Stato Regioni e dal consiglio di stato, nonché dal Garante privacy (parere n. 290), si attende ancora l’approvazione definitiva di questo decreto da parte della Presidenza del Consiglio.
L’INPS, con il messaggio 165 del 12 gennaio 2024, aveva informato, inoltre, che l’entrata in vigore di tale decreto non sarà immediata e proprio per questo l’entrata in vigore in queste settimane sarà pressoché impossibile, considerando anche che l’INPS ha già iniziato la campagna di rinnovo di DSU e ISEE, anche se la possibilità non dovrebbe essere da escludere.
Ma, quindi, cosa effettivamente verrà escluso dal calcolo ISEE?
Innanzitutto bisogna effettivamente capire cos’è l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).
L’ISEE è uno strumento utilizzato in Italia per comprendere qual è la situazione economica di un nucleo familiare e serve per determinare chi potrà e chi non fare uso di alcuni servizi sociali volti all’agevolazione delle famiglie meno abbienti.
Lo strumento dell’ISEE non è altro che un calcolo che tiene conto: del reddito complessivo del nucleo familiare x il 20% del patrimonio (mobiliare e immobiliare) diviso il parametro della scala di equivalenza (varia in base al numero di componenti del nucleo familiare).E, dunque,gli elementi interessati a questa modifica sono:
- Buoni ordinari del Tesoro (BOT );
- CTZ (Certificati del tesoro zero-coupon);
- Buoni del tesoro poliennali (BTP);
- Certificati di credito del Tesoro (CCT);
- Buoni postali fruttiferi;
- Libretti di risparmio postale.
L’obbiettivo di questo decreto è quello di rendere conveniente per gli italiani investire nei titoli di stato. Il problema principale è che la novità metterà sullo stesso piano di ricchezza a livello di agevolazioni gli investitori (più poveri) e le famiglie effettivamente in difficoltà economica (persone a cui quei bonus e quelle agevolazioni servono) rendendola una misura non equa per ogni italiano.