Alla morte di un proprio caro oltre all’inevitabile dolore ci sono da fare in conti con tutta una serie di adempimenti burocratici. Per esempio, per un decesso nel 2024, con il nuovo anno ci sono da presentare lo stesso le dichiarazioni dei redditi del defunto da parte di un erede. Ci sono da versare eventualmente tasse e balzelli che il defunto non ha potuto versare per ovvie ragioni. Ma l’adempimento che maggiormente interessa i superstiti è la dichiarazione di successione. Anche perché parliamo di un adempimento molto spesso salato. Costa tanto e molte volte crea difficoltà in chi deve adempiere entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, che coincide con la data del decesso.
Con la successione si versano le imposte. Ma per lasciti piccoli, cioè in presenza di pochi beni o di beni di valore non elevato, esistono franchigie che per esempio non fanno pagare l’imposta di successione. Ma alla luce di tutto questo la dichiarazione di successione può essere gratis? Vediamo di fugare tutti i dubbi e di rispondere a quello che può sembrare un quesito strano ma non lo è.
La dichiarazione di successione può essere gratis?
Con la dichiarazione di successione si versano diverse imposte. Abbiamo già anticipato che esistono delle franchigie sull’imposta di successione che poi è quella più pesante da pagare. Franchigia che si applica però solo se gli eredi rientrano in determinate categorie. Per esempio un invalido che eredita può essere esonerato dal versamento dell’imposta di successione fino a lasciti pari ad 1,5 milioni di euro.
Calcolo imposta di successione
Va detto che la dichiarazione di successione diventa obbligatoria solo in presenza di beni immobili, ovvero di fabbricati e terreni. Su questi immobili infatti si dovrebbe versare la relativa imposta di successione. Usiamo il condizionale proprio per le franchigie che vedremo adesso. Imposta di successione che comunque varia in base al grado di parentela del superstite che eredita. Sul portale delle Entrate c’è la scheda chiamata proprio aliquote e franchigie. E dove si legge che l’imposta di successione è pari a:
- 4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro;
- 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, 100.000 euro e per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado e di affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia;
- 8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.
Esempi pratici di calcolo delle imposte di successione
In parole povere, su una casa che ha una rendita catastale di 500 euro, che diventa di valore pari a 57.750 euro (rendita aumentata del 5% e moltiplicata per 110 nel caso di casa di abitazione principale e per 120 per altri immobili), l’imposta di successione è pari a 2.310 euro per coniuge o parenti in linea retta (ascendenti e discendenti), ma essendoci la franchigia, nulla è dovuto da questi eredi. Sarebbe invece di 3.465 euro per fratelli o sorelle, ed anche in questo caso essendo 57.750 euro il valore del lascito e la franchigia per ciascun erede pari a 100.000 euro, non è dovuta. Fosse stata di 110.000 euro il valore della casa ai fini dell’imposta, il 6% di aliquota comunque andrebbe applicato solo sulla parte eccedente i 110.000 euro, cioè su 10.000, portando l’imposta a 600 euro. Se gli eredi invece sono altri parenti fino al quarto grado e affini in linea collaterale fino al terzo grado, i 3.465 euro sono sempre dovuti. Come sarebbero dovuti 4.620 euro di imposta (8% su 57.750 euro) nel caso ad ereditare fossero tutti gli altri soggetti non rientranti nelle tre categorie prima descritte.
Dichiarazione di successione gratis? Impossibile
Quindi, in molte circostanze l’imposta di successione non è da versare. Ma questo non vuol dire che la dichiarazione di successione può essere gratis. Perché su una dichiarazione di successione ci sono altri balzelli che gravano. Ci sono le imposte ipotecarie e catastali, che vanno versate in misura pari al 2% per le prime e all’1% per le seconde. Attenti però, ci sono le soglie minime da versare comunque. Infatti l’imposta catastale e l’imposta ipotecaria non possono mai essere inferiori a 200 euro cadauna. E vanno sempre versate insieme ai tributi speciali, alle imposte di bollo e alle tasse per i servizi catastali e ipotecari. Balzelli variabili da zona a zona in Italia e dal numero di conservatorie per la pubblicazione. Quindi, a conti fatti, mai una dichiarazione di successione può essere gratis.