Per gli invalidi la pensione prima è una realtà e per farlo basta sfruttare un vantaggio sui contributi versati all’INPS presentando la giusta domanda all’Istituto.
E non parliamo solo di misure di pensionamento specifiche che pure non mancano e che favoriscono le uscite. Parliamo piuttosto di un vantaggio generico che alcuni invalidi possono sfruttare facilmente. Ma serve una domanda all’INPS che può essere fatta anche contestualmente alla domanda di pensione. E consente di accorciare i tempi per andare in pensione. Una soluzione che non tutti sfruttano però. Ecco perché serve il giusto vademecum.
Invalidi e pensioni, vantaggi tanti, anche sui contributi versati
Non sempre l’invalido, dopo il riconoscimento dell’invalidità civile lascia il lavoro e magari prende una pensione. Magari perché non ha i requisiti per nessuna delle tante misure di pensionamento anticipato destinate ai disabili. Restando in servizio, cioè restando a lavorare e magari venendo collocato in un posto di lavoro più consono alle sue condizioni di salute. Ed è proprio questo il caso di un vantaggio contributivo che a lungo andare può favorire l’accesso alla pensione prima per l’invalido. Pensate al disabile che per esempio, non riesce a completare i 42,10 anni di versamenti per andare in pensione anticipata. Ecco che se ha svolto periodi di lavoro come disabile, c’è la concreta possibilità di accedere alla maggiorazione contributiva. Che favorisce inevitabilmente il raggiungimento dei 42,10 anni per esempio. Lo stesso accade al lavoratore a cui magari manca qualcosa per completare i 20 anni di inutili pensioni di vecchiaia o ad altre prestazioni pensionistiche.
La maggiorazione contributiva invalidi e come funziona la misura per andare in pensione prima
Il lavoratore affetto da una invalidità pari ad almeno il 74%, può godere della maggiorazione contributiva invalidi. Una maggiorazione che va richiesta quando è il momento di andare in pensione, cioè in sede di presentazione della domanda. In effetti ogni anno di lavoro svolto dopo il riconoscimento dell’invalidità dal punto di vista contributivo può valere 14 mesi. Possono sembrare pochi questi due mesi di maggiorazione ogni anno di lavoro svolto, ma è evidente che possono garantire anche a chi si trova senza la giusta carriera per andare in pensione, di raggiungere l’obiettivo più facilmente come spiegato prima.
Tutto questo è previsto dalla legge numero 388 del 2000, precisamente all’articolo numero 80 comma 3. In pratica chi ha lavorato dopo che la commissione medica INPS/ASL ha assegnato un grado di invalidità almeno al 74%, può far valere in maniera maggiore i contributi. L’INPS a domanda infatti assegnerà la contribuzione figurativa aggiuntiva che però non vale sul calcolo della prestazione ma solo per raggiungere il diritto alla pensione. Va detto che la maggiorazione si può sfruttare anche per le frazioni di anno e non solo per gli anni pieni di lavoro. Tutto quindi fa brodo per consentire a chi ha qualche mancanza dal punto di vista contributivo, di andare lo stesso in quiescenza. Andare in pensione prima per gli invalidi è possibile quindi.