Ci sono lavoratori che si trovano con alcune carenze dal punto di vista contributivo, che pregiudicano la possibilità di andare in pensione. A chi manca qualche mese o qualche anno come contribuzione, non resta che capire cosa si può fare per rientrare nei requisiti utili ad una determinata misura pensionistica. Una soluzione che non va sottovalutata passa dalle maggiorazioni contributive. Che consentono di recuperare fino a 5 anni di contributi ed arrivare così più facilmente a completare la giusta carriera.
La guida alla pensione 5 anni prima, ecco come
La maggiorazione contributiva è uno strumento che, se usato, può permettere di andare in pensione prima. Oggi parliamo di maggiorazione contributiva per gli invalidi. Perché anche questa strada permette di andare in pensione prima. Perché questa è la facoltà che un contribuente ha di chiedere all’INPS l’accredito di una sorta di bonus contributivo di 2 mesi per ogni anno di lavoro svolto. Infatti per chi può sfruttare questo strumento, può far valere determinati periodi di lavoro coperto da contribuzione, 1,2 volte. Significa che con 12 mesi di lavoro vengono accreditati per il diritto alla pensione 14 mesi. Naturalmente se il periodo è inferiore all’anno, la maggiorazione viene parametrata e calcolata in base al periodo di lavoro effettivo. Ma chi può sfruttare questa agevolazione e come funziona?
Come recuperare 5 anni di contributi figurativi
Con la maggiorazione contributiva chi ha lavorato dopo essere stato riconosciuto invalido, può recuperare fino a 5 anni di contributi. Infatti ogni anno di lavoro svolto dopo che la commissione medica invalidi civili ha emesso il verbale di riconoscimento dell’invalidità, vale 1,2 volte. E fino al tetto massimo di 5 anni recuperabili per chi ha lavorato per 25 anni come invalido. La percentuale di disabilità deve essere non inferiore al 75% per poter godere di questa agevolazione. In pratica si tratta di una aggiunta di contribuzione figurativa ai periodi effettivamente versati. La domanda va presentata contestualmente a quella della pensione, allegando le certificazioni mediche ed il verbale della commissione, da cui si evince l’invalidità del diretto interessato e le date del riconoscimento.