La pensione anticipata negli anni ha avuto un grande inasprimento dei requisiti. Talmente grande che un lavoratore medio deve lavorare circa 3 anni in più di prima per poter lasciare il lavoro senza limiti di età. Dal 2011 al 2019, anno dell’ultimo scatto per l’aspettativa di vita, si è passati da 40 anni di contributi per le pensioni di anzianità. a 42,10 delle attuali pensioni anticipate. La tanto attesa riforma delle pensioni dovrebbe abbassare di nuovo questo limite.
Nel frattempo però, la riforma delle pensioni è una semplice ipotesi. La certezza invece è che fino al 2026 le pensioni anticipate rimarranno con i medesimi requisiti di oggi. Ma come si fa a calcolare con esattezza la giusta contribuzione per la pensione anticipata? Parlare di 43 anni di contributi è facile, ma aprendo un qualsiasi estratto conto di un qualsiasi lavoratore, i dubbi sono sempre tanti.
La guida alla pensione anticipata fino al 2026, senza riforma pensioni
La pensione anticipata ordinaria è una misura i cui requisiti sono congelati fino al 2026. In termini pratici possono accedere alla quiescenza con questa misura, le donne con 41 anni e 10 mesi di versamenti e gli uomini con 42 anni e 10 mesi.
Nello specifico come spiega l’INPS sul suo portale ufficiale, “possono richiedere la pensione anticipata i soggetti in possesso del requisito contributivo di 41 anni e 10 mesi (pari a 2.175 settimane) se donne, 42 anni e 10 mesi (pari a 2.227 settimane) se uomini.” In settimane il conteggio è più facile da verificare. Infatti negli estratti conto dei lavoratori la maggior parte delle volte i contributi sono espressi in settimane. Ed un anno pieno di contributi equivale a 52 settimane.
La contribuzione effettiva da lavoro
Di questi 42,10 o 41,10 anni di versamenti, 35 devono essere effettivi. In pratica 35 anni devono essere senza considerare in contributi da malattia e disoccupazione. Che restano validi per la misura della prestazione, ma non per il diritto se vanno a coprire anche parte dei già citati 35 anni effettivi. Per la valutazione della contribuzione versata è perfettamente utilizzabile tutta la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata.
Valgono anche i contributi volontari, ma sono per contribuenti la cui carriera è iniziata prima del 1° gennaio 1996. Va detto però che per chi ha iniziato a lavorare dopo quella data, ogni anno di versamento prima dei 18 anni di età vale 1,5 volte.