Che sia una donna piuttosto che un uomo poco importa. Quindi che sia un vedovo o una vedova poco cambia, perché ci sono norme di favore a chi ha perso il proprio marito o la propria moglie.
Si tratta spesso di aiuti fondamentali per chi per via della perdita, vive in una situazione di disagio, non solo psicologica o affettiva, ma anche economica e reddituale. E questi aiuti si traducono in prestazioni, indennità e bonus di vario genere. Dalle pensioni alle indennità della previdenza sociale pubblica, ai sostegni della previdenza privata, ecco un elenco dettagliato di queste misure.
La lista di bonus, pensioni e agevolazioni per i vedovi, ecco cosa sfruttare
Partiamo sicuramente dalla principale misura che spetta a chi perde il marito o la moglie e cioè la pensione di reversibilità. In questo caso parliamo di deceduti che erano pensionati durante la loro vita.
Ma pari alla pensione di reversibilità è importante anche la pensione indiretta. In questo caso parliamo di deceduti non ancora pensionati ma iscritti alla previdenza per il numero di anni minimo richiesto.
Ai vedovi spetta di pensione di reversibilità, il 60% dell’importo della pensione del defunto o alla pensione che sarebbe spettata al defunto se il deceduto non era ancora pensionato.
Al momento del decesso il defunto, per consentire al superstite di chiedere la pensione indiretta, deve aver maturato almeno 15 anni di contribuzione. Ma c’è una eccezione. Infatti possono bastare anche solo 5 anni purché almeno 3 anni versati negli ultimi 5 anni.
L’assegno di vedovanza, ma solo a determinate condizioni
Un altro bonus da prendere in aggiunta alla pensione ai superstiti è l’assegno di vedovanza. Che però è collegato a determinate condizioni. Infatti riguarda esclusivamente i già titolari di pensione di reversibilità da parte di un pensionato deceduto che però era un lavoratore dipendente e non autonomo.
A prescindere dal settore pubblico o privato. Il superstite però allo stesso tempo deve essere anche un invalido al 100% o titolare di indennità di accompagnamento. E vale 54 euro al mese in aggiunta alla pensione di reversibilità.
Per chi non lo ha mai richiesto ma oggi si rende conto di avere i requisiti, sull’assegno di vedovanza c’è la possibilità di chiedere anche 5 anni di arretrati. O meglio, c’è la possibilità di chiedere gli arretrati a partire dalla data in cui tutti i requisiti prima citati sono stati completati.
Assegno Unico figli a carico anche ai vedovi, ecco come
La misura universale per i nuclei familiari che hanno figli a carico fino ai 21 anni di età spetta anche ai vedovi. E se il genitore vedovo lavora, spetta anche una maggiorazione di importo.
Parliamo dell’assegno unico per i figli a carico. Una misura che dal punto di vista degli importi è variabile in base all’ISEE del nucleo familiare del richiedente ed in base a diversi altri fattori tra cui l’età dei figli o le loro condizioni di salute.
Nel 2024 è stato pari a 199,40 euro per ciascun figlio sotto i 18 anni ma solo a famiglie con ISEE fino a 17.090,61 euro. L’importo cala al salire dell’ISEE fino ad arrivare all’importo minimo per figlio minorenne pari a 57 euro per nuclei familiari con un ISEE superiore a 45.574,96 euro o senza ISEE in corso di validità.
A tutte queste misure che fanno capo all’INPS, si aggiungono altre che invece nascono da fondi privati enti o associazioni in base a dove il lavoratore ora deceduto, era iscritto.