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La pensione a 61 anni nel 2023 vieterà di lavorare?

La nuova quota 41 porrà dei vincoli per chi decide di continuare a lavorare? Vediamo cosa potrebbe succedere.

Quello che molti si chiedono in questo momento è come sarà strutturata la nuova misura flessibile che il governo inserirà nel 2023 al posto della quota 102.

Ovviamente non ci è dato sapere ancora nulla visto che la misura è ancora allo studio e non è stato deciso ancora quale sarà a modalità prescelta per permettere l’anticipo.

Ma qualche cosa si può prevedere.

Nuova quota 41 e lavoro dopo la pensione

Partiamo dal presupposto che qualsiasi sia la misura che verrà scelta nascerà da una modifica della quota 102. E proprio per questo, con tutta probabilità erediterà anche paletti e limiti che la quota 102 prevede.

E molto probabilmente vieterà il cumulo del reddito della pensione con quello da lavoro. Ma fino a quando? Fino al compimento dei 67 anni come la quota 100 e la quota 102? Oppure fino all’ipotetico raggiungimento dei requisiti contributivi necessari per accedere alla pensione anticipata ordinaria, come oggi prevede la quota 41 per lavoratori precoci?

Ovviamente non si sa. E non si potrà sapere fino a quando non trapeleranno maggiori informazioni sulla misura o fino alla pubblicazione delle prime bozze della legge di Bilancio che non dovrebbero tardare, poi, ancora per molto.