Per chi vuole andare in pensione a 62 anni è necessario fare una pianificazione anni prima, anche 10, senza che si corra il rischio che la misura venga cancellata, modificata, o abolita. Perché la pensione di cui stiamo parlando è la RITA, la rendita integrativa temporanea anticipata.
Di cosa si tratta e perché serve una pianificazione così lunga? In questo articolo illustreremo la misura e quello che bisogna fare già a partire dai 50 anni per poter uscire dal mondo del lavoro a 62 anni.
Pensione a 62 anni, i requisiti
Per andare in pensione con la Rita a 62 anni basta aver versato 20 anni di contributi. Sembra molto semplice, ma si tratta di un pensionamento riservato solo ed esclusivamente ai titolari di una pensione integrativa nella quale siano stati versati almeno 5 anni di contributi.
La Rita, infatti, permette di avere una rendita proprio dal fondo integrativo: più sarà alto l’ammontare dei contributi versati e più sarà ricca la rendita mensile che si riceverà dal momento dell’uscita dal mondo del lavoro all’accesso alla pensione, al compimento dei 67 anni.
Il beneficiario, in ogni caso, può scegliere che percentuale del proprio tesoretto destinare alla rendita anticipata e che percentuale, invece, lasciare per dopo il compimento dei 67 anni (ovviamente la scelta può essere anche di utilizzare il 100% di quanto versato per l’anticipo).
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Perché serve pianificare prima?
Essendo un anticipo (non è propriamente una pensione ma solo un anticipo) finanziato dal fondo pensione integrativo si deve avere il tempo di versare almeno i 5 anni di contributi obbligatori richiesti per accedere alla RITA.
Si consiglia di pianificare con più largo anticipo proprio per quanto detto prima: l’importo della rendita dipende da quanto si sarà versato nel fondo integrativo e quindi conviene versare per quanti più anni possibile per garantirsi un importo mensile quanto più vicino alla futura pensione che si andrà a prendere al compimento dei 67 anni.
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A chi conviene la RITA?
Pianificare la Rita potrebbe convenire a chi svolge un lavoro gravoso o usurante che, raggiunta una certa età diventa molto più faticoso e poco gestibile. Ma potrebbe convenire anche a chi ha una carriera discontinua e precaria per garantirsi, al raggiungimento di una età un poco avanzata una stabilità economica e un pò di tranquillità.
Va sottolineato che la Rita richiede la cessazione dell’attività lavorativa per l’accesso, ma non vieta che una volta ricevuta la rendita si possa continuare a lavorare come lavoratore autonomo aprendo partita Iva.