Andare in pensione senza aver versato i contributi è possibile? La domanda è di quelle comuni a casalinghe, disoccupati cronici, inoccupati o a chi non ha copertura assicurativa durante il suo lavoro. Partiamo dal concetto che nel sistema previdenziale italiano, versare i contributi è l’unica via per poter un domani, andare in pensione. Infatti parliamo di previdenza sociale, e quindi il termine è lapalissiano. La maggior parte delle misure pensionistiche, ad un determinato numero di anni di contributi richiedono un altrettanto determinato requisito di età. Ma ci sono anche misure che non prevedono limiti anagrafici ma solo quelli contributivi. Detto questo, è evidente che senza aver mai versato contributi non si può certo andare in pensione. Almeno nel senso stretto del termine pensione. Perché anche nel 2024 una misura che permetterebbe di godere di un trattamento del tutto simile ad una pensione esiste. E lo eroga l’INPS.
La pensione a prescindere dai contributi esiste? ecco la risposta
L’unica strada alternativa ad un sussidio per chi non ha contributi versati si chiama assegno sociale. Con questa misura l’INPS concede al diretto interessato una rendita mensile come fosse una normale pensione. A partire dai 67 anni, chi non matura il diritto ad una qualsiasi pensione, può avere accesso a quella che è la principale misura assistenziale dell’INPS. Ma oltre ad aver compiuto 67 anni di età, bisogna anche rispettare delle particolari condizioni reddituali. Per l’anno 2023 l’assegno sociale è pari a 503,27 euro al mese. Come dicevamo, anche nel 2024 l’assegno sociale sarà in vigore, ma sicuramente l’importo cambierà. Perché pure l’assegno sociale si indicizza al tasso di inflazione. E cambieranno anche i requisiti reddituali da detenere sia per ottenere l’assegno la prima volta, che per continuare a prenderlo negli anni.
Assegno sociale, quali sono i requisiti?
Per definizione, l’assegno sociale, come lo presenta direttamente l’INPS sul suo portale istituzionale è: “Una prestazione economica, erogata a domanda, rivolta alle persone in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. Possono averne diritto sia i cittadini italiani che i cittadini comunitari. E persino i cittadini extracomunitari familiari di cittadino comunitario, quelli titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo e ai cittadini stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria. Essendo una misura strettamente assistenziale, serve la residenza effettiva in Italia. Perché l’assegno sociale non è esportabile all’estero. Infatti l’assegno viene sospeso anche solo con 29 giorni di soggiorno all’estero. Per quanto riguarda i requisiti, l’assegno sociale si prende con un reddito entro la soglia di 6.542,51 euro annui. Se l’interessato è coniugato invece, serve non superare i 13.085,02 euro.