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La pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi resta nel 2025?

La pensione anticipata ordinaria che richiede 42 anni e 10 mesi di contributi potrà essere usata anche nel 2025?

Si fa un gran parlare delle nuove misure di flessibilità che potrebbero essere inserite nel 2025, ma al momento per molti lavoratori la preoccupazione più grande è sapere se la pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi resta il prossimo anno.

Ogni anno, a partire dal mese di settembre e fino alla fine dell’anno, per i lavoratori inizia il calvario della riforma delle pensioni: idee, ipotesi, tagli e tutto quello che le ipotesi politiche possono partorire in ambito previdenziale. Da anni l’obiettivo di ogni governo è quello di superare o abolire la Legge Fornero, l’attuale legge che regola la previdenza italiana, ma siamo sicuri che sia una buona idea?

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Pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi

Ad oggi la pensione anticipata ordinaria prevista dalla Legge Fornero è forse l’unica misura di anticipo a non prevedere limiti ai pensionati e penalizzazioni sull’assegno.

Si tratta della misura che oggi appare più conveniente per il pensionamento anticipato. Nonostante nel 2012, quando fu varata, la legge Fornero sia stata definita “lacrime e sangue”, oggi, con le misure che stanno prendendo piede negli ultimi anni, resta l’ultimo spiraglio di giustizia in ambito pensionistico.

Opzione donna e quote 103, infatti, prevedono pesanti penalizzazioni, l’Ape sociale ha requisiti troppo stringenti e consente un assegno fino a 1500 euro. Le uniche altre misure a non prevedere limiti o tagli all’assegno, attualmente sono la quota 97,6 per gli usuranti e la pensione quota 41 per i precoci (entrambe destinate a pochi lavoratori ogni anno) oltre alle due misure cardine della legge Fornero: pensione di vecchiaia a 67 anni e pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi.

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Pensione anticipata ordinaria, resta nel 2025?

Proprio nell’ottica di quanto detto fino a ora, la pensione anticipata ordinaria offre un mezzo per pensionarsi senza penalizzazioni a chi ha iniziato a lavorare presto ed ha accumulato oltre 42 anni di contributi. Un mezzo che permette di avere un assegno mensile di pensione quanto più giusto possibile (in base a quello che prevede la normativa).

Una possibile abolizione di questa misura, infatti, rappresenterebbe una grave perdita di opportunità per i lavoratori che non hanno i requisiti per la pensione precoci o per quella prevista per i lavoratori usuranti, e che per avere una pensione senza tagli dovrebbero attendere per forza di aver compiuto i 67 anni.

Nessuna abolizione è prevista per la pensione con 42 anni e 10 mesi (anche se si sta ipotizzando di allungare la finestra di accesso da 3 a 7 mesi) e, pertanto, i lavoratori potranno continuare a usare questa tipologia di pensionamento anche nel 2025.