Il sogno di tutti è una pensione ad una età non particolarmente avanzata ma soprattutto, con elasticità nelle possibilità di uscita. Sarebbe la pensione ideale, quella che risolverebbe i problemi di pensionamento dei lavoratori, ma che causerebbe, almeno stando alle stime dei tecnici su tante proposte di pensionamento anticipato, un collasso delle già derelitte casse dello Stato. Ma liberare i lavoratori, lasciando loro la scelta di avere un assegno più alto, ma più lontano nel tempo, rispetto ad uno più basso ma immediatamente, è ciò che molti auspicano. E se nell’immediato i tempi per una riforma del sistema sono ristretti, nel 2024 si inizierà a trattare di riforma del sistema.
La quota 91 ideale con pensione a partire dai 61 anni di età
C’è stata una fase in cui già in vista della legge di Bilancio qualcuno aveva promosso l’ipotesi di una pensione flessibile a 61 anni di età. Era una rivisitazione della vecchia quota 100, correggendo la rigidità della misura ed estendendola come platea. A 61 anni sarebbero dovuti uscire dal lavoro quanti avevano raggiunto i 39 anni di contributi versati. A 62 anni invece l’ipotesi prevedeva 38 anni di versamenti e così via, fino ai 65 con 35 per esempio. Abbassando però la soglia contributiva la flessibilità sarebbe ancora maggiore. Tanto alla fine se un lavoratore decide di uscire con una carriera più corta significa che prenderà una pensione più bassa. Ecco perché a pensione flessibile a 61 anni sarebbe una misura ottimale.
Ecco le combinazioni che più favorirebbero le pensioni per i lavoratori
Man mano che passano i giorni emerge sempre di più il fatto che varare misure senza limiti di età sia assai azzardato per la stabilità e sostenibilità del sistema. Basti pensare che la quota 41 per tutti è rimasta ferma al palo e che una nuova quota 41 è stata di fatto varata, ma solo per chi ha almeno 62 anni di età. Il che la rende quota 103. Invece fissando il tetto a quota 91, si potrebbe lasciare la pensione a chi con 61 anni di età ha maturato 30 anni di contributi. Ma flessibilità significa più combinazioni possibili. E se non ci sono 30 anni di contributi accumulati, allora ecco che a 62 anni basterebbero 29 anni di versamenti. A 63 anni invece la carriera sufficiente sarebbe di 28 anni e così via. La pensione flessibile a 61 anni sarebbe questa.