Lavoratori, 1.000 euro da restituire all'INPS addio bonus Covid dopo quasi 5 anni Lavoratori, 1.000 euro da restituire all'INPS addio bonus Covid dopo quasi 5 anni

Lavoratori, 1.000 euro da restituire all’INPS addio bonus Covid dopo quasi 5 anni

Bonus Covid da restituire, ecco i lavoratori a cui l’INPS chiede indietro 1.000 euro del decreto Agosto del 2020.

Da sempre il rapporto tra cittadini e INPS è particolare. Spesso l’INPS eroga rimborsi, indennità e trattamenti. E spesso dopo che li ha erogati decide di chiedere la restituzione delle somme indebitamente percepite. A volte perché la domanda per bonus e indennità è stata sbagliata da chi alla fine è divenuto beneficiario della prestazione. Magari perché non ha capito bene i requisiti. Ma a volte anche perché c’è qualcosa che gli stessi beneficiari adesso non capiscono tra bonus erogati dietro domanda o in automatico. Ed è il caso di oggi, con numerosi lavoratori che sono di fronte alla richiesta di restituzione di 1.000 euro di bonus Covid.

Lavoratori, 1.000 euro da restituire all’INPS addio bonus Covid dopo quasi 5 anni

In queste settimane stanno arrivando numerose lettere dall’INPS con la richiesta per alcuni lavoratori di restituire somme percepite indebitamente come aiuti Covid. Parliamo di lavoratori stagionali del settore turistico e alberghiero e degli stabilimenti balneari. Sono tra i tanti lavoratori che sono stati oggetto dei decreti dell’allora governo Conte che concesse aiuti e benefit per sostenerli nel periodo di inevitabile crisi dovuta a limitazioni e lockdown che se hanno colpito un settore, hanno colpito quello del turismo che fa della libera mobilità la sua forza.
Il decreto Cura Italia, il decreto Ristori, il Decreto Aiuti e il decreto Rilancio, sono molti gli atti di quel governo che hanno concesso aiuti di questo genere.
Ma per molti lavoratori stagionali il bonus che adesso l’INPS pretende indietro è quello del decreto Agosto, cioè del decreto numero 104 del 14 agosto 2020. Un decreto subito attivo come si faceva ai tempi della pandemia tra mille polemiche. All’articolo numento 9 comma 1 di quel decreto fu riconosciuta una indennità onnicomprensiva da 1.000 euro a favore di molti lavoratori, tra cui proprio questi stagionali.

Perché adesso il Bonus deve essere restituito?

Chi ha ricevuto questa lettera ed ha provato a chiedere spiegazioni all’INPS visto che è una lettera vaga, che cita soltanto l’indennità una tantum da 1.000 euro senza inserire le motivazioni, ha avuto risposte contraddittorie. ma la maggior parte ci segnala di aver avuto come motivazione la mancanza di requisiti. Il decreto Agosto ha concesso ulteriori 1.000 euro a questi lavoratori, dopo che gli stessi erano stati beneficiari di altre tre erogazioni, due da 600 e una da 1.000 euro. Più o meno i requisiti erano sempre gli stessi e tra questi prevedevano la non assunzione alla data di entrata in vigore di quel determinato decreto. Dal momento che la perdita del posto di lavoro, altro requisito fondamentale doveva essere sopraggiunta nel periodo tra il 1° gennaio 2019 ed il 17 marzo 2020, ecco che moltissimi lavoratori del settore che in genere alla fine della stagione 2019 hanno perso il lavoro, sono stati spinti a fare domanda. Anche perché per i primi decreti e per le prime erogazioni, sopraggiunte fuori dalla consueta data di avvio delle stagioni estive, nessuno o quasi aveva una assunzione.

Ecco il punto della situazione al momento, aspettando buone nuove

La motivazione dell’INPS è che semmai il lavoratore era assunto al 15 agosto 2020, data di entrata in vigore dell’omonimo decreto Agosto, il bonus non era spettante. Ma sempre per quel bonus fu previsto che chi aveva percepito le indennità precedenti non doveva presentare domanda. E che sulla base dei dati in possesso dell’INPS, sarebbe stato l’Istituto ad erogare eventualmente il bonus spettante. Quindi, tranne nel caso in cui un lavoratore abbia chiesto dietro domanda il bonus del decreto Agosto senza aver preso i precedenti benefit, in tutti gli altri è l’INPS che ha dato soldi anche a chi evidentemente non doveva darli. Sicuramente la storia non finirà adesso, perché immaginiamo polemiche e contestazioni. E ci terremo aggiornati per verificare l’evolversi della situazione.