Fidarsi e bene non fidarsi è meglio, lo dice un vecchio detto e questo calza alla perfezione anche per il mondo del lavoro e del rapporto di lavoro tra datore e dipendente. Soprattutto quando si presta attività di lavoro subordinato in piccole aziende o ditte, non è raro trovarsi di fronte a buste paga rilasciate puntualmente, a stipendio erogato altrettanto puntualmente, ma a posizioni Inps assenti, ovvero a contributi previdenziali che il datore di lavoro ha detto di versare, senza mai passare dalla parole ai fatti.
Ma come fa un lavoratore dipendente a controllare la sua situazione contributiva, cioè a verificare che il proprio datore di lavoro abbia o meno versato i contributi? Oggi il sito Inps permette ai lavoratori di fare tutto da soli, senza dover necessariamente rivolgersi alla sede Inps competente per territorio o ad un intermediario autorizzato.
L’estratto conto dei contributi
Sul sito dell’Inps, per chi ha credenziali di accesso ai servizi telematici dell’Istituto, cioè il Pin dispositivo per quanti lo hanno ancora attivo (dallo scorso primo ottobre l’Inps non li rilascia più), lo Spid, la CNS o la Carta di identità elettronica, è scaricabile e visionabile in qualsiasi momento il proprio estratto conto contributivo. Si tratta del documento in cui sono annotati e registrati tutti i dati relativi alla contribuzione versata a nome del lavoratore in tutta la sua carriera, anno per anno e datore di lavoro per datore di lavoro. Si tratta forse dell’unico strumento utile al lavoratore per controllare l’effettivo versamento da parte del datore di lavoro, dei contributi previdenziali.
Senza probabilmente, il lavoratore sarebbe del tutto all’oscuro circa l’effettivo adempimento da parte del lavoratore.
Dal controllo alla segnalazione di errori
Il fatto che l’Inps abbia messo da tempo a disposizione dei lavoratori nell’area riservata “My Inps” l’estratto conto non ha solo uno scopo di controllo. Infatti oltre a visionare i contributi versati il lavoratore può addirittura segnalare eventuali anomalie o eventuali discordanze tra i contributi versati e quelli che invece dovrebbero essere effettivamente versati da parte del proprio datore di lavoro.
Occorre ricordare che l’estratto conto contributivo classico non è un documento che ha valore legale nel senso che nasce con lo scopo di rendere edotti i titolari dell’estratto conto della loro posizione assicurativa. Solo l’estratto conto certificativo, anch’esso richiedibile on line tramite le credenziali di accesso prima descritte, ha valore legale perché con quel documento l’Inps certifica effettivamente quanti e quali siano i contributi versati per il lavoratore. L’estratto conto certificativo è assai utile ai soggetti prossimi a presentare domanda di pensione o a quelli che intendono per esempio richiedere la Naspi.