Che la si chiami perequazione, oppure che la si chiami indicizzazione, poco o nulla cambia. Parliamo infatti dell’adeguamento degli stipendi al tasso di inflazione. Una prassi annuale che anche per il settore domestico è prevista dalle normative vigenti.
Infatti da gennaio il salario di badanti, colf e baby sitter, dovrebbe essere salito per via di quel tasso di inflazione previsionale che l’Istat ha certificato in misura pari all’1,7%.
Alla luce di tutto questo, cambiano i minimi tabellari per i lavoratori del settore.
Le nuove tabelle nel lavoro domestico, come dovrebbero essere pagate badanti, colf e baby sitter
Nuove tabelle e nuovi minimi salariali quindi per badanti e per tutti gli altri lavoratori del settore domestico. In base ai livelli di assunzione e in base alla tipologia di contratto, ad ore o al mese, i nuovi parametri da considerare sono:
- Livello A: 4,69 euro per ora di lavoro e 645 euro al mese;
- Livello AS: 5,53 euro per ora di lavoro e 762,88 euro al mese;
- Livello B: 5.86 euro ad ore e 821,56 euro al mese;
- Livello BS: 6,22 euro per ora di servizio e 880,24 euro al mese;
- Livello C: 6,57 euro per ora di lavoro e 938,94 euro al mese;
- Livello CS: 6,93 euro ad ora di servizio e 997,61 euro al mese;
- Livello D: 7,99 euro per ora di lavoro e 1.173,65 euro al mese;
- Livello DS: 8,33 euro ad ora e 1.232,33 euro al mese.
In più per le badanti conviventi deve essere loro corrisposta la relativa indennità di vitto e alloggio, nella misura di:
- 1,96 euro al giorno per colazione e pranzo;
- 1,96 euro al giorno per la cena;
- 1,69 per l’alloggio.
Novità 2022,chi rischia di dover aprire un conto corrente per incassare lo stipendio
Una delle novità che potrebbero finire con l’incidere non poco sul lavoro domestico è il limite all’utilizzo del contante che riguarda anche le buste paga e gli stipendi. Sopra 1.000 euro di stipendio infatti, la badante non potrà più essere pagata in contanti. E questo vale per colf, giardinieri, maggiordomi e chiunque altro lavoratore del settore domestico.
Naturalmente, se la base è il minimo retributivo delle tabelle prima citate, resta evidente che solo le lavoratrici ed i lavoratori assunti nei livelli C, CS, D o DS ricadono in questa sfera.
Pare infatti che, da segnalazioni e dati statistici, la stragrande maggioranza di questi lavoratori continua a percepire lo stipendio in contanti. Poche quelle che si sono dotate di conti correnti, carte con Iban o altri strumenti atti a ricevere bonifici e pagamenti, come per esempio gli stipendi. Un adempimento che adesso diventa necessario ed obbligatorio, per chi percepisce stipendi un po’ più elevati di una media per il settore che effettivamente stipendi elevati non ne eroga.