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Lavoro e pensione: le ore di straordinario sono coperte da contributi?

Il lavoro straordinario è coperto da contributi utili alla pensione? Scopriamo la normativa cosa prevede.

Il lavoro straordinario è utile per la pensione? Innazitutto diamo una definizione di quello che è il lavoro straordinario: si tratta di tutte le ore di attività lavorativa che il dipendente svolge al di fuori dell’orario di lavoro normale, ovvero 40 ore settimanali nella maggior parte dei casi.

Se in una settimana un lavoratore svolge 47 ore di lavoro, 40 rientrano nell’orario di lavoro mentre 7 ore sono da considerare come lavoro straordinario. Da precisare che il lavoro straordinario ha dei limiti e un lavoratore non può andare oltre le 48 ore settimanali (da considerare in ogni caso non settimana per settimana ma come media di 4, 6 o 12 mesi). Le ore di straordinario annuo non possono superare, tranne laddove previsto dal CCNL, le 250 euro.

Ma il lavoro straordinario oltre a prevedere una diversa e maggiorata retribuzione è anche coperto da contribuzione utile alla pensione?

Lavoro straordinario e contributi

Tutto ciò che viene erogato al dipendente, in ogni caso, costituisce base imponibile ai fini previdenziali (con l’eccezione del rimborso spese e del rimborso forfettario) e, quindi, anche lo straordinario concorre a formare la base imponibile previdenziale sulla quale il datore di lavoro paga i contributi.

Il lavoro straordinario fa parte della retribuzione del dipendente e proprio per questo motivo è assoggettatto alla contribuzione che il datore di lavoro deve versare.

Da tenere presente, però, che anche se lo straordinario è coperto da contribuzione previdenziale valida ai fini della pensione, lo stesso non concorre alla formazione del TFS o del TFR spettante (vi rientra solo lo straordinario continuativo e forfettarizzato).